IN NOME DEI DIRITTI

Non più affFini


Molto rumore per nulla.Quello che si è consumato è uno dei tanti divorzi molto in voga nella politica di casa nostra.Il PDL segue, in questo caso, le sorti del PD. Uno dei due cofondatori molla e, ovviamente, sempre il più debole.Non seguono tutti poiché, umanamente, ci sono tanti mediocri che non vedono altra occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Come se cambiare padrone possa portare al riscatto di tanti bocconi amari mandati giù a forza negli anni.Poiché di padroni si tratta. In Italia, da un bel pezzo, i partiti ( giustamente con la p) tendono ad identificarsi con il "leader", con il mazziere direi. Certo non avendo queste associazioni, precisamente non più, un alimento nutrizionale ideologico, tendono a differenziarsi per la fisiognomica di chi li conduce.E condurre è il termine che scelgo in quanto è il conducente a scegliere i suoi seguaci, non il contrario.Si scrive della fine del "bipolarismo" quasi questi, nella nostra provinciale nazione, avesse mai preso piede. Così come si parla di Seconda o Terza Repubblica quando la brodaglia è sempre la stessa.L'Italia del Campanile come potrebbe mai addivenire ad un bipolarismo di stampo anglosassone. Non è nel DNA della nostra storia, della nostra cultura.E mentre nelle aule del potere si consumava l'ennesimo scempio della Politica, le salme di due (?) italiani rientravano senza poter nemmeno assurgere alle prime pagine dei giornali.La cosa mi ha rattristato non poco, considerando, tra l'altro, che la loro specializzazione  era quella di artificieri e sminatori.Ho riflettuto sulla tiepida accoglienza, nelle nostre sale, riservata al bellissimo film di Kathryn Bigelow "The Hurt Locker".