Paghe e contabilità

LAVORO AGILE: QUANDO IL DIPENDENTE TENDE ALL'AUTONOMO


Non si tratta di un nuovo tipo di contratto di lavoro. E non è ancora legge. Avete presente il lavoro subordinato o dipendente, che poi oggi è essenzialmente a tutele crescenti? Si tratta della forma di lavoro che ho descritto (insieme a tanto altro) nell'ebook "Corso base di paghe e contributi" (disponibile anche su Amazon). Ebbene, il cosiddetto "lavoro agile" è una nuova modalità organizzativa del classico lavoro dipendente. Il relativo disegno di legge, n. 2233, già passato al Senato, potrebbe diventare presto legge effettiva. E le novità sono importanti, in quanto si tratta si una modalità organizzativa di lavoro subordinato che tende al lavoro autonomo, e che quindi punta anche ad una migliore ottimizzazione dei tempi di lavoro e di non-lavoro.Una manciata di articoli (dal 13 al 20 del disegno di legge in oggetto, recante "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato") disciplina il nuovo lavoro agile. Quest'ultimo, innanzitutto, è destinato sia ai dipendenti privati che a quelli pubblici. Inoltre consentirà di effettuare la prestazione lavorativa in parte all'interno e in parte all'esterno dell'azienda. Per svolgere la prestazione lavorativa all'esterno si protranno utilizzare strumenti tecnologici: d'altronde - all'esterno dell'azienda - non si disporrà di una postazione fissa. Non si verrà obbligati a lavorare "in modo agile", in quanto si stipulerà un accordo scritto individuale - fra datore e lavoratore - che disciplinerà le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa all'esterno, l'esercizio del potere direttivo e di controllo del datore, i tempi di riposo, gli strumenti che il lavoratore utilizzerà e i comportamenti sanzionabili.Walter Caputo