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DEFINIZIONE DI RISK MANAGEMENT di Mauro Del Pup


Estote parati, dunque, potrebbe essere questo il motto del mio blog che verterà sui temi del Risk Management ossia, la gestione del rischio. Lo scopo è quello di far conoscere questa professione, quella del risk manager, ancora poco diffusa e direi troppo spesso confusa almeno qui in Italia.E’ bene adottare da subito una definizione univoca di ciò che significa Risk Management, uno standard insomma, come amano gli amici ingegneri . E allora cosa c’è di meglio se non affidarsi ai documenti prodotti da FERMA – Federation of European Risk Management Associations - che, assieme alle altre associazioni dei risk manager europei, ha prodotto il seguente documento denominato Standard di Risk Management. Una lettura valida sia per chi è già risk manager, sia per chi svolge anche un’altra attività, ma vuole approcciare a questi termini in maniera chiara e semplice.Risk Management significa letteralmente “Gestione del Rischio” dove per rischio s’intende la probabilità di accadimento di tutti quegli eventi che possono comportare perdite o danni per l’azienda e le persone coinvolte (es. danni alle strutture, danni alle persone fisiche, danni economici o di immagine). E’ fondato su una metodologia logica e sistematica che consente, attraverso step successivi, di identificare, analizzare, valutare, eliminare e monitorare i rischi associati a qualsiasi attività, in modo da rendere l’organizzazione capace di minimizzare le perdite e massimizzare le opportunità.Il primo passo fondamentale per il risk manager (che non deve essere considerato un esperto di questa o quella area aziendale, bensì un coordinatore delle diverse funzioni aziendali nell’ottica di ottimizzare la gestione del rischio), è quello conoscere in modo preventivo i rischi (quali sono gli eventi potenzialmente dannosi, con quale frequenza si possono manifestare e quale impatto possono avere). Senza la conoscenza del rischio non c’è possibilità di preparare o di adottare azioni correttive e preventive migliorative. Ma avremo modo di parlarne.Un ultimo dato. All’inizio del 2003 l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha effettuato un’indagine tra le imprese italiane per valutare il grado di interesse, conoscenza e applicazione del Risk Management. Dall’indagine è emerso che in generale la conoscenza teorica e pratica del RM è ancora abbastanza limitata e troppo spesso assimilata al concetto di “sicurezza sul lavoro”. Inoltre solo un terzo circa delle aziende intervistate svolge effettivamente attività di RM consistente per lo più in una gestione del programma assicurativo (altro tema, quello delle assicurazioni, di cui parlerò diffusamente in questo blog, con l’ottica di chi sta dall’altra parte del mercato assicurativo). Di conseguenza i rischi riconosciuti sono quasi esclusivamente quelli assicurabili e l’obiettivo primario è quello di risparmiare il più possibile sulle polizze, il cui costo è concepito come un’uscita infruttifera dalle casse dell’azienda, senza essere minimamente confrontata con le perdite potenziali che potrebbe generare il manifestarsi dell’evento negativo. Spero, allora, di potervi appassionare a questa materia che è trasversale alle varie attività che si svolgono in azienda e quindi potervi fornire spunti di riflessioni e punti di osservazione originali, che magari potranno essere utili anche nella vostra professione. A presto allora.tratto da: http://maurodelpup.postilla.it/2009/10/01/estote-parati/