PAGINE DI STORIA

Sergio Ramelli ...presente!


“Il 13 marzo 1975, verso le ore 13, Ramelli Sergio residente a Milano in via Amadeo 40, stava appoggiando il motorino poco oltre l'angolo con via Paladini nei pressi della sua abitazione. Veniva aggredito da alcuni giovani armati di chiavi inglesi: il ragazzo, dopo aver tentato disperatamente di difendersi proteggendosi il capo con le mani ed urlando, veniva colpito più volte e lasciato a terra esamine. Alcuni passanti lo soccorrevano e veniva ricoverato al reparto Beretta del policlinico per trauma cranico (più esattamente ampie fratture con affondamento di vasti frammenti), ferita lacero contusa del cuoio capelluto e stato comatoso. Nelle settimane successive alternava a lunghi periodi di incoscienza brevi tratti di lucidità e decedeva il 29 aprile 1975" dagli Atti del Processo---Primavera a Marzo era entrata,era entrata a Milano, ne avvertivi il teporee tra il fumo e il cielo lontanone avvertivi la gioianella ragazza che tutenevi per mano.Finalmente l'ultima campana,è finita la scuolaanche per oggi potrai tornare a casa tua per riposarema sotto casa,davanti al portone,ti attendeva la morte,non me immaginavi l'assurda ragione.Un colpo, due colpi e altri colpi sul capo,finché non furon certi di averti finitoi loro volti eran coperti dal rossocome il tuo volto dal sangueche avevi già addosso.La morte di un tempo aveva la falce,la morte di oggi ha pure il martello,lasciò la sua firma su quel muro di casa,proprio di fronte al tuo cancello.Per quarantasette giorni una madreha sperato e pregato accantoal letto del figlio morentefino a quando il suo cuore a cedutoma alla gente non importò niente.Era morto un "Fascista",non valeva la penaguastarsi l'appetitoo rovinarsi la cena.Era morto un "Fascista"andava preso e sepoltoavevan paura anche,di un morto.Andava sepolto e dimenticatoperchè così vuolela giustizia del proletariatoEra morto un "Fascista"e andava in fretta sepolto,avevan pauraanche di un morto.ZPM