Creato da paginedistoria il 13/04/2007
Per riempire le pagine non scritte o scritte male dei nostri libri di Storia
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Ma i migliori di noi non son tornati:
li abbiam sepolti in una fredda sera
sotto Tarnova, e dormono placati
nel sogno, avvolti dalla lor Bandiera.
Non si possono boicottare le Olimpiedi di Pechino, lo chiede lo stesso Dalai Lama e sarebbe ingiusto nei confronti degli atleti che si sono preparati per dare il meglio nelle gare olimpiche. Ma proprio gli atleti, secondo la loro personale coscienza, possono lasciare un segno importante, un gesto morale che andrebbe ad affiancarsi a quello atletico... potrebbero infatti disertare la Cerimonia Protocollare della premiazione e rinunciare alla medaglia vinta sul campo. Sarebbe un segno di solidarieta' con il popolo del Tibet o piu' in generale con tutti coloro che vivono opressi dal governo cinese.
Con il passaparola e con la capacita' di diffusione della rete. possiamo cominciare a convincere gli atleti italiani!
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Battaglione "Barbarigo"
Barbarigo, Barbarigo,
battaglione dell'onore!
Brucia ed arde la tua fede,
la vendetta rugge in cuore.
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Battaglione "Fulmine"
Fulmine! Scatto, Travolgo e Vinco
è la tua impresa.
Sotto la Morte con la rosa in bocca,
chi può fermare l'anima protesa
verso le stelle, quando l'ora scocca?
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Battaglione "Lupo"
Maggiore De Martino, guidaci tu all'assalto,
terremo sempre in alto il nostro Tricolor.
"Iterum Rudit Leo" è il nostro motto;
serriamoci più sotto, salviamo il nostro onor.
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...non omnis moriar
multaque pars mei
vitabit Libitinam.
In ogni guerra, la questione di fondo non è tanto di vincere o di perdere, di vivere o di morire; ma di come si vince, di come si perde, di come si vive, di come si muore. Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà. La resa e il tradimento bollano per secoli un popolo davanti al mondo.
Comandante J.V. Borghese
FOIBA
Vento
pietre bianche
e lacrime
sul rosso sommaco
Nel cupo verde del bosco
improvvisa
la nera voragine
di un muto dolore
che attende giustizia.
25 APRILE - SAN MARCO e la Festa del Bocolo
In occasione della festa del Patrono i Veneziani usano donare il "bocolo" (bocciolo di rosa) alla propria amata; sulle origini di questo dono conosciamo due ipotesi leggendarie.
Una riguarda la storia del contrastato amore tra la nobildonna Maria Partecipazio ed il trovatore Tancredi. Nell'intento di superare gli ostacoli dati dalla diversità di classe sociale, Tancredi parte per la guerra cercando di ottenere una fama militare che lo renda degno di tanto altolocata sposa. Purtroppo però, dopo essersi valorosamente distinto agli ordini di Carlo Magno nella guerra contro i Mori di Spagna, cade ferito a morte sopra un roseto che si tinge di rosso con il suo sangue. Tancredi morente affida a Orlando il paladino un bocciolo di quel roseto perché lo consegni alla sua (di Tancredi, non di Orlando) amata.
Orlando fedele alla promessa giunge a Venezia il giorno prima di S.Marco e consegna alla nobildonna il bocciolo quale estremo messaggio d'amore del perito spasimante. La mattina seguente Maria Partecipazio viene trovata morta con il bocciolo rosso posato sul cuore e da allora gli amanti veneziani usano quel fiore come emblematico pegno d'amore.
Post n°96 pubblicato il 17 Marzo 2008 da paginedistoria
Le scarne notizie che giungono dalla capitale tibetana raccontano di una città spettrale, strettamente pattugliata da ingenti forze militari e di polizia (circa 20.000 uomini, secondo alcune fonti). Blindati percorrono le strade semideserte che mostrano i segni dell’esplosione della rabbia dei tibetani dopo quasi sei decenni di brutale repressione cinese. Mentre stanno per scadere i termini dell’ultimatum di resa incondizionata (vedi il testo completo in lingua inglese), emesso il 15 marzo dalle autorità della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana, si apprende di nuove manifestazioni spontanee avvenute o in corso in diverse aree del Tibet. |
Post n°95 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da paginedistoria
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Post n°94 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da paginedistoria
10 Febbraio - Giornata del Ricordo In onda la trasmissione sulla Storia delle Foibe La Fondazione Giorgio Perlasca in una newsletter, segnala la trasmissione che verrà trasmessa da RAI TRE, domani, venerdì 8 febbraio alle ore 8.05, intitolata “Storia delle foibe - La strage dimenticata”. ---------- Un’ orario adeguato e scelto ad arte da RAI 3… |
Post n°93 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da paginedistoria
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Post n°92 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da paginedistoria
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Post n°91 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da paginedistoria
FIRMA LA PETIZIONE PER SALVARE IL PARCO TROPICALE DEI COLIBRI' visita il blog di uomo_ambiente Salviamo il Centro di salvaguardia dei colibri' |
Post n°90 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
"Gulag l'inferno del comunismo" di Angelo Crespi
È una bella donna: una famiglia agiata, un marito, due piccoli figli, un lavoro appagante. Insomma, un futuro di gioia. Nessuna incertezza, nessun dubbio deturpa quel ritratto. Ancora non presagisce che presto dovrà iniziare il suo cammino. Anzi, Moj put', il mio cammino, una parola, put', che in russo spesso è associata a un'idea di "strada segnata" di "destino". Non sa che il suo destino sarà dunque assai diverso dalle rassicuranti premesse della foto. Con una determinazione fuori dal comune, racconterà poi in un diario le tragiche vicissitudini della sua prigionia. Un manoscritto che inizia a circolare clandestinamente dopo il 1956, proposto perla pubblicazione nel 1963, ma che rimane inedito fino al 1989, anno della fine del comunismo. E oggi pubblicato anche in Italia con il titolo, appunto, di Il mio cammino (Le Lettere, Firenze, pp.218). Un lavoro di memoria che ripropone al femminile la lucida analisi sul sistema concentrazionario fatta da Aleksandr Solzenicyn in Una giornata di Ivan Denisovic. Un lavoro di memoria che assolve a quel compito morale icasticamente riassunto nella risposta "posso" data da Anna Achmatova, la più grande poetessa russa, mentre era in fila davanti alle carceri di Leningrado in attesa del figlio a una donna che le domandava: "Ma questo lei può descriverlo?". Olga prese infatti la decisione, qualora fosse riuscita a scampare alla morte, di raccontare tutto il male del Gulag proprio sentendo una compagna di cella dire: "Se un giorno uscirò di qui, vivrò come se niente fosse successo. Non racconterò mai a nessuno quello che ho passato e farò di tutto per dimenticarlo" |
Post n°89 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
"Noi donne schiave nel girone Kolyma" di Olga Adamova Sliozberg
Coglievamo solo le foglie esterne e ci facevamo delle grigie zuppette. Un giorno, passando vicino al campo, mi accorsi che il cuore dei cavoli non c'era più. In un primo momento detti la colpa a qualche parassita e decisi che bisognava subito eliminarlo; ma poi vidi una donna della nostra brigata, Valja, una detenuta comune, che tranquillamente strappava il cuore dei cavoli e se lo sgranocchiava. - Perché fai questo? Vuoi rovinare tutto il raccolto? Sorrise ottusa e rispose: - E a noi che serve? Andrà ugualmente sul piatto delle protette del capo.
Solo il lavoro era degno dell'uomo. Facevamo le contadine, come prima di noi avevano fatto milioni di donne. Eravamo felici di ciò che riuscivamo a fare con le nostre mani e volevamo essere non meno brave delle contadine espropriate, le quali da principio ci guardavano con una certa malevolenza "Eh!, voi, donne istruite. Stavate a leggere i vostri libri e campavate alle nostre spalle. Provate ora il rastrello e la falce...". Naturalmente le contadine lavoravano meglio, ma i caporali ex kulak prendevano le parti di noi "politiche" anche contro le "comuni", malgrado con queste fosse più facile intendersi e benché con noi dovessero badare a non bestemmiare troppo. Sapevano che lavoravamo in maniera sistematica e con coscienza mentre le prigioniere comuni facevano tutto molto più in fretta di noi, ma appena i caporali si allontanavano si mettevano a dormire, senza curarsi se il seminato andava a male o se il gelo stroncava le piantine più giovani.
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Post n°88 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
OLOCAUSTI 4 "L'orrore sovietico in Lituania"
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Post n°87 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
Nel lager di Vorkuta La messa nella baracca mi costò l'espulsione di Kazimierz Swiatek
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Post n°86 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
Il Mio lungo inverno nei gulag di Stalin" di Kazimierz Swiatek
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Post n°85 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
OLOCAUSTI DIMENTICATI, NEGATI, NASCOSTI... 1 "Solgenitzin e i tanti "anonimi" dei campi di sterminio comunisti" di Pucci Cipriani
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Post n°84 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da paginedistoria
Giornata della Memoria Forse un giorno riusciremo a capire che non c’e’ alcuna differenza tra il filo spinato di un lager nazista e quello di un gulag comunista… e se una differenza c’e’, e’ nel numero delle vittime innocenti. Ma non e’ con una macabra contabilita’ che si fanno i conti con la Storia e con gli olocausti dimenticati, nascosti, negati…
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Post n°83 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da paginedistoria
il Giornaleradio di Rai 1 questa mattina ha comunicato che al Presidente del Consiglio dei Ministri arrivano migliaia di messaggi di italiani che lo esortano a continuare a guidare il Governo... Ammesso che sia vero... possiamo darci da fare in senso opposto chiedendogli garbatamente (anche se non meriterebbe tanta cortesia) di andarsene subito e di lasciare che gli italiani possano eleggere al piu' presto un nuovo Parlamento per dare all' Italia un governo che possa rimediare ai gravissimi danni causati - in soli due anni - da lui e dalla sua Corte di Miracolati. ---------------
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_presidente.asp |
Post n°82 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da paginedistoria
Dice d' essere ottimista... IL BOIARDO CHE NON MOLLA ...che abbia barattato sottobanco il voto di qualche senatore della CdL? Se fosse cosi' - e domani lo sapremo - chissa' se qualche solerte magistrato avviera' mai una indagine per incriminarlo... --- --- Mandiamolo a casa con tutta la sua "Corte dei Miracoli e dei Miracolati" |
Post n°81 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da paginedistoria
NO AL SOVIET DI RAI INTERNATIONAL Pare che a RAI International siano infastiditi perché qualcuno ha cominciato a dire "basta" ad una rete a senso unico, anima e corpo votata alla sinistra. Noi siamo solo un piccolo moscerino, ma è la turba dei teleutenti all´estero con le scatole piene che dovrebbe maggiormente infastidire Badaloni: vada e vedere il numero delle disdetta dagli abbonamenti... Oppure… perché non prova ad essere meno di parte dando adeguato spazio anche all´opposizione, in termini di par condicio? Fino a che non lo farà noi continueremo a "rompere" nelle sedi opportune per la semplice ragione...che abbiamo ragione. Anche i piccoli moscerini alla fine pungono… diceva Sua Santita’ il Dalai Lama “se pensi d’essere troppo piccolo per contare qualcosa… prova a dormire con una zanzara” Agli amici del blog e ai loro amici un invito a documentare e trasmetterci al seguente indirizzo i casi di commenti e conduzioni di parte che appaiano su Rai International: non servono chiacchiere e commenti ma orari, occasioni precise, fatti. Ne faremo buon uso. |
Post n°80 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da paginedistoria
Un consiglio per chi e' allergico alla mortadella... ---------------- Accendi il tuo PC
--------------- Non serve ad un cazzo, ma ti aiuta ad iniziare bene la giornata!!! |
Post n°79 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da paginedistoria
dal blog "Fuoco alle polveri" ...assolutamente condivisibile!
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Post n°78 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da paginedistoria
RAI INTERNATIONAL e il PARACOMUNISMO! "Rai International" è visibile anche in Italia ed in Europa. Ma allora anche per Rai International devono valere le regole della "par condicio" politica perché chi segue questi programmi all´estero non ne può letteralmente più. Voi pensate che Rai 3 sia troppo partigianalmente schierata a sinistra? Rai International lo è di più, molto di più. A parte il taglio dei programmi tutti a sinistra (da Ballarò ad Anno Zero, con "Porta a Porta" da cui sono scientemente cancellati i dibattiti politici scomodi) nella rete di Badaloni (si, proprio l´ex presidente della regione Lazio, resuscitato Rai) c´è una evidente e plateale scelta politico-editoriale che non rispetta né l´equilibrio né l´obbiettività. Un esempio: l´ex cantante Gigliola Cinguetti "riciclata" presentatrice (e recente sostenitrice del "manifesto" di Rosy Bindi, non dimentichiamolo) che gestisce un maxi-programma quotidiano tutto di parte, invitando chi vuole e commentando come vuole. Una rete "piccola" di soli (!!!) 140 dipendenti a Roma, ma che costa comunque alcune decine di milioni di euro l´anno per un "servizio pubblico" che non c´è. In giro per il mondo cresce la rabbia, ci sono addirittura dei siti di protesta (www.salvaraiinternational.com) che raccolgono petizioni, firme e dissensi. Gli italiani all´estero infatti non ne possono più e solo negli USA mi risulta che nel 2007 ci siano state 24.000 disdette di abbonamento, ma la "corazzata Potiomkin" dell´informazione prosegue imperterrita. Mi auguro che la Commissione RAI intervenga, sarebbe suo assoluto dovere. |
Post n°77 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da paginedistoria
Lamberto Dini, 30.12.2007: "Chiediamo una risposta chiara, senza ambiguità, al più tardi al momento della verifica prevista per metà gennaio..." Lamberto Dini, 8.1.2008: " Dobbiamo dare tempo all´esecutivo Prodi. Non potrebbe seriamente impegnarsi su nulla senza sapere prima quante risorse avrà da ripartire..." Eccoli qua quegli degli "ultimati irrevocabili" e quelli dell´ "ora, basta!". Sia chiaro che è un dovere continuare a fare opposizione e mi auguro in modo sempre più netto visto come vanno le cose, ma non illudiamoci: PRODI NON SE NE VA PIU´... Non se ne va perché la "colla" del potere è miele per la sua corte che pensa innanzitutto ai propri interessi e quindi da Lamberto Dini a Di Pietro, da Rifondazione ai vari Pallaro prima di tutto ci tengono a salvarsi il posto. Perfino Pecoraro Scanio resterà, quello che ha fatto e detto di tutto ed il contrario di tutto, che ha le responsabilità più gravi per la situazione in Campania che ha messo l´Italia all´attenzione ed alla vergogna del mondo. Così come resterà Bassolino da 15 anni (quindici anni!!) monarca assoluto prima di Napoli e poi di quella regione. Resteranno Di Pietro a litigare con il "pecoraio" e viceversa, resterà Dini anche se minacciava sfracelli per l´aumento della tassazione al 20% delle rendite finanziarie ed ora abbozza, resteranno Diliberto e Rifondazione che nei giorni dispari minacciano la crisi e in quelli pari digeriscono di tutto. Vedrete: nelle prossime settimane al Senato scatterà l´ennesimo inciucio anche con i Radicali che - interpretando in altro modo la legge elettorale sui collegi regionali - guadagneranno per la maggioranza un paio di seggi in più. Emergenza rifiuti? E´ già scattato il "Soccorso Rosso" delle altre regioni di sinistra che accetteranno i rifiuti a spese dei propri cittadini. In un paese normale le dimissioni per quello che quotidianamente avviene sarebbero la normalità, ma - appunto - l´Italia non è più un paese normale. Non lo è perché altrimenti lo Stato non avrebbe abdicato al suo ruolo ed alle sue funzioni (non solo a Napoli, ma in una infinità di altre situazioni) e il "sistema" non reggerebbe più. Non conta nulla che la stragrande maggioranza degli italiani sia delusa ed insoddisfatta, che la babele nella maggioranza sia completa, che l´8 gennaio i sindacati riaprano (giustamente, tra l´altro) un contenzioso con il governo per lo sgravio fiscale sulle buste paga quando DOPO 6 MESI DI DISCUSSIONI la "finanziaria" (da loro approvata !!!) era stata chiusa appena 14 giorni prima. Gli sgravi verranno dai tagli ad enti pubblici inutili, evasione e sprechi amministrativi? Allora stiamo freschi, vedrete! D'altronde il "frenatore" Padoa Schioppa conferma: sgravi - forse - con la Finanziaria" 2009: campa cavallo. Ma che razza di metodo di governare è questo? Governo e sindacati non si erano accorti prima che i prezzi aumentano come le imposte? Non si erano accorti che le famiglie non riescono più a pagare i mutui (ma le banche scoppiano di utili) che il petrolio aumenta ma il gasolio ben di più mentre - pervicacemente - a Palazzo Chigi si continua a dire no ai rigassificatori, no al nucleare, no all´eolico ecc.ecc. salvo poi lamentarsi che nelle altre nazioni d´Europa l´energia costa meno e le nostre aziende perdono in competitività, mentre il "decreto sicurezza" (solo per parlare dell´ultimo voto di fiducia) è già dimenticato. Questi sono fatti, ma continua la giostra delle parole. |
Inviato da: iulya.distratta
il 24/10/2008 alle 21:58
Inviato da: f.cacciapuoti
il 02/08/2008 alle 21:34
Inviato da: paginedistoria
il 26/07/2008 alle 16:03
Inviato da: iulya.distratta
il 25/07/2008 alle 20:53
Inviato da: paginedistoria
il 25/07/2008 alle 18:26