La forza che nella verde miccia spinge il fioreLa forza che nella verde miccia spinge il fiore Spinge i miei verdi anni; quella che fa scoppiare le radici degli alberi È la mia distruttrice. E sono muto a dire alla rosa contorta Che curva la mia giovinezza la stessa febbre invernale. La forza che spinge l'acqua tra le rocce Spinge il mio rosso sangue; quella che le correnti allo sbocco prosciuga Le mie trasforma in cera. E sono muto a urlare alle mie vene Che alla fonte montana succhia la stessa bocca. La mano che vortica l'acqua nello stagno Agita sabbie mobili; quella che imbriglia i venti anche la vela Regge del mio sudano. E sono muto a dire all'impiccato Che la calce del boia è la mia stessa creta. Dove la fonte sgorga, s'attaccano le labbra del tempo; L'amore goccia e inturgidisce, ma il sangue che cola addolcirà Le ferite di lei. E sono muto a dire alle intemperie Come il tempo ha scandito un cielo attorno agli astri. Muto a dire alla tomba dell'amante Che verso il mio lenzuolo striscia lo stesso tortuoso verme. Dylan Thomas Pubblicata su un quotidiano londinese il 29/10/1933
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La forza che nella verde miccia spinge il fioreLa forza che nella verde miccia spinge il fiore Spinge i miei verdi anni; quella che fa scoppiare le radici degli alberi È la mia distruttrice. E sono muto a dire alla rosa contorta Che curva la mia giovinezza la stessa febbre invernale. La forza che spinge l'acqua tra le rocce Spinge il mio rosso sangue; quella che le correnti allo sbocco prosciuga Le mie trasforma in cera. E sono muto a urlare alle mie vene Che alla fonte montana succhia la stessa bocca. La mano che vortica l'acqua nello stagno Agita sabbie mobili; quella che imbriglia i venti anche la vela Regge del mio sudano. E sono muto a dire all'impiccato Che la calce del boia è la mia stessa creta. Dove la fonte sgorga, s'attaccano le labbra del tempo; L'amore goccia e inturgidisce, ma il sangue che cola addolcirà Le ferite di lei. E sono muto a dire alle intemperie Come il tempo ha scandito un cielo attorno agli astri. Muto a dire alla tomba dell'amante Che verso il mio lenzuolo striscia lo stesso tortuoso verme. Dylan Thomas Pubblicata su un quotidiano londinese il 29/10/1933