Parole in cammino

 


Arido sono amante amatoil viso non l'ho pių, m'č cascatouna fulgida nottedi Casinoho costole divaricatedisossatesono tutte corde della mia arpacupi tamburi battono le reniHo acqua agli occhi benedetto Iddioe fremiti alle ditaho muscoli da uomoe muscoli da caneho corda al colloanima miae trappole alla vitaho pensieri da uomoe pensieri da canespecialmente da caneLupo mi sono fatto invececosė ebbi salvo il pastotradito il mio destinoche niente era garantitose non che il tempo e chi lo serveha bocca pių grande e ferocedella miapovera bestia cattivanon abbastanza cattivaCaro amore io t'ho visto arrivarefra le gambe delle donne arroventarecome il metallo nerodi un motoreCaro amore io t'ho visto arrivarefra le gambe delle donne arroventarecome il metallo nerodi un motoreMi sono sentito mancare e tossiree t'ho sorpreso a cercarmi e ritornareDio, se t'ho sentito frusciarestrisciare e rovesciareio t'ho guardato abbatterti e salireabbatterti e saliree accenderti finalmentecome le luci di un pontein mezzo all'estatein mezzo all'estateArido sono e dimenticatoamante amatoCaro amore io t'ho visto arrivareCaro amore io t'ho visto arrivareCaro amore io t'ho visto arrivareCaro amore io t'ho visto arrivareArido sono e dimenticatoamante amato.(Le mie afflizioni non possono ricevere lenimento, e il ricordo dei miei piaceri mi colma di disperazione. Io mi illudo di avervi ridotto a non avere senza me che piaceri imperfetti.)(Ivano Fossati - L'amante)(Foto: Egon Schiele - Sitting)