Parole in cammino

Post N° 256


Ogni mattina alle 4.30 vengo svegliata da una miriade di uccellini allegramente cinguettanti, che puntuali come un gallo, mi segnalano l'appropinquarsi dell'alba.Abito in una piccola masarda la cui camera da letto affaccia a nord su due rigogliosissimi abeti, un tempo normali conifere, ora affollatissimi ornito-condomėni.Amo molto la natura, credo lo si sia intuito da alcuni miei scritti, e per tutta la vita ho cercato di rispettare gli animali. Tutti. Pure i ragni verso cui nutro una sincera (e credo ricambiata) antipatia. Ho sempre cercato metodi dolci per dissuadere le bestiole pių disparate dal prendere possesso dell'area e, perchč no, pure del perimetro domestico. Una volta per tenere le formiche fuori dalla mia cucina, ho fornito loro un'intera scatola di zucchero a cubetti, sistemata sul balcone in bella vista. Ci hanno sguazzato tutta l'estate senza mai tentare incursioni all'interno e diventando, temo, le uniche formiche diabetiche del pianeta.Con le mosche pure sono molto gentile. Cerco se posso di accompagnarle fermamente fuori di casa usando la cultura come arma. Insomma, uso Specchio a mo' di scopa volante e il pių delle volte funziona.... Ci ho pensato fino alle 5.30 stamattina, rigirandomi nel letto, come fare a convincere gli uccellini a smetterla di rompere le balle e un'idea mi sarebbe venuta: spolverizzare di xanax gli abeti in modo da rincoglionire i volatili almeno quanto sono rincoglionita io dopo sole quattro ore di sonno drogato. Se non dovesse funzionare, non mi resta che la licenza di caccia.