Parole in cammino

 


Oggi arriva il mio amico grande.Vorrei sempre che fosse tutto in ordine in casa, quando arriva. Vorrei avere a portata di mano tutte le cose che penso possa desiderare, invece la casa al solito è quello che è perchè è così minuscola che pretendere di far entrare tutto negli armadi risulta pia illusione. In quanto ai desideri, come sempre ho sbagliato la lista della spesa l'ultima volta che mio marito è stato al supermercato, così oggi dovrei integrare approfittando che è giorno di mercato, se non fosse che il solo balenare di questa parola nella mia testolina mi mette così in agitazione che alle 6 ero sveglia come un grillo e ora sono qui a rimandare un'uscita che non è così dissimile da quelle che faccio ogni mattina. Eppure non è la stessa cosa. Le altre mattine posso lasciar vagare i pensieri mentre guardo il torrente scorrere e gli uccellini pescare, immersa nella nebbia che mi nasconde, sentendomi protetta nella consuetudine di quei passi ogni giorno uguali, di quel paesaggio che cambia colori e forme solo in base alla primavera che avanza. Se mi affaccio alla finestra vedo le tende del mercato. Le bancarelle che mi interessano sono le prime, non dovrei nemmeno inoltrarmi troppo in quella trappola per fobici, così faccio un esercizio che a volte è utile: immagino il percorso e lo rifaccio mentalmente un po' di volte, valutando tutte le variabili possibili sugli incontri, gli imprevisti e, in ultimo, sull'intensità del panico.La cosa più triste in tutto ciò è che non ho più memoria di quando andare al mercato era normale. Non ricordo come ci si senta a fare gesti normali in modo casuale, senza una lunga preparazione e senza ingoiare pillole. Comincio a credere che dovrei smettere di aspettarmi un ritorno alla normalità e prendere atto che per me la vita fuori casa è più difficile che per gli altri; che le mie personalissime barriere architettoniche spesso sono invalicabili e che non esiste assessore all'urbanistica che possa porvi rimedio. Vado ad infilarmi sotto la doccia. Dopo, come diceva sempre mia nonna, qualcosa sarà.