Parole in cammino

Post N° 298


Penso che oggi mi cimenterò nel pesto genovese. Ho trovato un sito che racconta per bene la ricetta originale e, disponendo io di un bel mortaio in marmo che pare essere essenziale per la buona riuscita del famoso condimento, la tentazione di provare c'è. Il basilico ce l'ho bello rigoglioso sul balcone e i pinoli li ho acquistati ieri assieme a chili e chili di farina per la mia pasta fatta in casa. Lo so, sembra il ritratto della perfetta massaia, invece, pur non negando di divertirmi a pasticciare in cucina, tutto ciò è il risultato del fatto che con uno stipendio metalmeccanico alla fine del mese non ci si arriva più. Dopo tanto pensare, due settimane fa abbiamo comprato un surgelatore e da allora cerchiamo di fare la spesa con una certa razionalità. Compro materie prime, le trasformo in cibo, le congelo e le consumo nell'arco del mese. Un chilo di farina costa 85 centesimi e di pasta ne viene fuori tanta e tanto buona, dalle tagliatelle agli gnocchi. Il prossimo anno, se finalmente mi avranno liberata dal peso della malefica ghiandola, spero di ricominciare a fare l'orto in modo serio, così da poter mettere via le verdure anche per l'inverno. Non so quanto dell'impegno che metto nell'impastare, tritare, frullare sia dovuto al senso di colpa per non produrre un reddito, ma so per certo che sento una sorta di gratificazione, un qualcosa che somiglia tanto al "brava, hai fatto il tuo dovere" che mi fa arrivare a sera con la sensazione di essere servita a qualcosa.(Foto: il mio pesto)Aggiornamento alle h. 14.00Mi permetto di consigliare a chi passa di qui, la lettura dell'ultimo post (233) del nostro caro Alexis