Parole in cammino

Post N° 356


Gentile Signor Presidente del Consiglio,dal 3 marzo scorso sono in attesa di un intervento chirurgico e da sei anni e mezzo assumo farmaci che dovrebbero tenere sotto controllo la mia malattia, i cui effetti collaterali cominciano ad assumere un volto drammaticamente pericoloso. Non so se lei ha idea di cosa significhi passare anni e anni sotto continuo controllo medico. Non so se sa quanto costa nella mia regione fare un'ecografia o un emocromo. Le dico che i trab costano 25 euro ogni volta e che mio marito fa il metalmeccanico. Le dico anche che con la mia malattia, l'unico lavoro che si può sperare di conservare è qualcosa che ti tenga seduta ad una scrivania e che siccome il mio mi faceva correre come una trottola, non ce l'ho più. Ma continuo a pagare emocromo, ecografia, trab.... e il telefono non suona. Sa, caro Presidente? Non è simpatico stare in casa ad aspettare che l'Ospedale chiami. E' antipaticissimo se dopo 5 mesi ancora non sai nulla e senti le forze che se ne vanno piano piano e il tuo dottore ti dice che "comincia a preoccuparsi". Non è bello quando in un anno fai l'amore cinque o sei volte e ogni volta ci metti giorni a riprenderti. L'ultima volta ho creduto di morire (no, non di piacere) pur adottando la posizione del cadaverino. Non sa cos'è Presidente? E' quando ti stendi e chiudi gli occhi e lasci fare al partner. Di orgasmo non si parla perchè ridotta come sono rischio il collasso, così che penso ai conti di casa mentre "lui" si illude che lo stia amando con passione. Lo dica questo ai suoi Ministri che ci ammorbano di "Sacre Famiglie", quelli che guai ai PACS, guai alla pillola abortiva, guai agli embrioni congelati. Se li preoccupa così la famiglia, perchè non si occupano di quelli come noi che non riescono a curarsi, che magari vorrebbero dei figli ma non possono, insomma, quelli che non hanno più una vita? No. Loro hanno gli embrioni come priorità. Gli embrioni stanno meglio di me, le assicuro. Loro stanno al fresco inconsci. Io sto in una mansarda bollente, passando notti in bianco per l'ansia e per il dolore alle ossa, con una vita che definire "larvale" è un complimento.Vede Presidente, giorni fa sentivo il suo Ministro, la Signora Turco, parlare della vergogna delle liste di attesa. Quella signora non è solo mia corregionale, ma anche cuneese come me e credo sappia bene quanto siamo sempre andati fieri del nostro Ospedale. Un luogo con medici eccellenti, con personale preparato e gentile, un posto dove non aspettavi mesi e mesi per un banale intervento. E allora cosa diavolo è successo Presidente? Continuate a inciuciare in Parlamento con provvedimenti e leggi che fanno incazzare tutta Italia (quella che voi chiamate "il popolo dei fax" con disprezzo, ma che un giorno tornerà a votare), mentre noi lottiamo ogni giorno per il diritto alla salute, diritto sancito dalla Costiutuzione di cui vi riempite la bocca disattendendola ogni giorno. Ebbene Signor Presidente, non so quanti voti stiate perdendo con il vostro atteggiamento, ma so per certo che i morti non votano, e qui nel mondo reale si muore nell'attesa.A.B.