Parole in cammino

Post N° 357


Sto meditando se mantenere in vita questo blog o meno.Per quanto mi riguarda (e la cosa mi pare sia condivisa anche da alcuni frequentatori assidui, come le bella lume) questo dovrebbe essere il mio personalissimo lacrimatoio, un luogo di sfogo dove non badare troppo ai punti e alle virgole, ma mi accorgo che troppo spesso devo fare marcia indietro per puntualizzare. Troppo sovente capita che passi di qui qualcuno che legge solo l'ultimo post e senza sapere altro di me, butta lì un commento che mi mette in ansia perchè comincio a pensare: "Oh capperi! dovrei spiegargli che sono matta? Dovrei dirgli che ho attacchi di panico? Dovrei specificare che non sono paralitica e nemmeno orfana o sa Dio cos'altro possa aver lasciato intuire?"Insomma, mi mette in crisi questo dover sempre fare un riassunto delle puntate precedenti, in un luogo dove ho sputato l'anima nuda e cruda come forse solo sul lettino della psicanalista. Voglio ora riflettere se diventare egoisticamente menefreghista (lo sto già facendo evitando di commentare i commenti) e continuare a lacrimare in santa pace, o se darci un taglio. Sono bene accetti consigli, ma solo da chi ha letto TUTTO il blog e quindi sa cosa consigliare e a chi sta consigliando. Lo so, son perfida.