Parole in cammino

Post N° 366


Così è: come mi muovo scricchiolo.In principio fu il panico. Quello però mi bloccava più che altro l'anima. Il corpo veniva coinvolto per il tempo necessario all'attacco per triturarmi un poco muscoli e cervello. Bastava uscire poco, vedere poca gente, non espormi alla vita e il problema si risolveva da sè. Tuttora si risolve da sé.Da sei anni è apparsa la ghiandola infame. Con lei i farmaci e gli effetti collaterali. Con lei l'usura accelerata dei miei organi. Con i farmaci le nevralgie, i dolori e le intossicazioni. Per carità, c'è chi sta peggio. Sicuramente chi mi ama sta peggio. Costretto alla mia invalidità, rinchiuso in un recinto di cristallo dove, appunto, come ti muovi scricchioli.Io mi rendo conto. Me ne rendo conto ogni giorno aprendo gli occhi.Vorrei fosse diverso ma non so come fare.Invidio gli stoici. Quelli sempre col sorriso nonostante tutto.Non è vero. Li detesto perchè sorridono. Nonostante tutto.Mio padre lavora duro da una vita. Zoppica da una vita. Diabetico da mezza vita e infartuato da un po'. Non si lamenta mai e lavora sempre, così che mi sento una schifezza ad ogni mio lamento, eppure una vocina dentro mi suggerisce che è mio diritto. Dove finisce il diritto e dove inizia la rottura di coglioni?Foto: Pierangelo Benetollo - Storia di un piccolo dolore