Parole in cammino

Post N° 370


Vorrei essere bella e non avere paura.Vorrei poter aprire quella porta e uscire nel sole tiepido che non fa sudare e non scioglie il trucco, con il vento da ovest che spazza via le nuvole ma non scompiglia ancora i capelli. Vorrei camminare in strada con la schiena diritta e lo sguardo sicuro, cercando tutti gli orizzonti possibili con la certezza di poterli un giorno incontrare.Vorrei che la gente mi guardasse come si guarda l'albero di fronte a casa, con abitudinaria indifferenza; non invece come fa, con lo stupore e la diffidenza che si riservano in genere alle cose esotiche. Non voglio essere esotica.Oppure guardata come le cose che si perdono in fondo ai cassetti e si ritrovano dopo anni: "Ah già! C'era anche lei!"Vorrei bere un caffè in un bar sentendolo arrivare allo stomaco in pochi secondi, e non dopo un'ora di travaglio a metà strada.Vorrei andare al supermercato a ritirare il mio premio prima che se lo prenda qualcun altro.Vorrei comprare una pentola in beata e sana solitudine ed entrare dal panettiere quando mi manca il pane e non aspettare che altri siano disponibili a comprarlo per me.Vorrei sorridere di un invito.Vorrei pensare cose immediatamente fattibili e non solo e sempre immense scalate di azioni inumane.Vorrei che per me esistessero l'immediato e il fattibile.Vorrei non dover compiere 42 anni buttati via.Vorrei non averne davanti, magari altrettanti da buttare via.Da una Finestra apertada tempo vi sto guardando passare,scendo alle vostre stradeche son nuove per le mie vecchie scarpelo cervano dei fiorii fiori non li ho trovatima gesti che mi disegnano le maniDa una finestra apertada tempo mi sto guardando passare.Che sole questa mattinamagari togliesse il freddo dei ricordi,ho i giorni davanti agli occhiinvece la notte in altra latitudinelo volevo partirepartire non e permessointanto farò del vostro il mio tempo.Che sole questa mattina,magari togliesse il fredo dell'inverno.Io sono dello stormo un uccelloche scrive con le ali sul foglio celeste.Per mestiere la primavera inseguo,fugge da me l'amantequando chiedo un seme.Vola, vola illusione eportaci dove nasce l'orizzonteche sole questa mattinamagari togliesse il freddo dei ricordi(Josè Seves - Horacio Salinas)