Parole in cammino

Post N° 380


Oggi per il mio compleanno, ho scelto di regalarmi un funerale. Io che rifiuto puntualmente ogni invito a matrimoni, battesimi e affini, improvvisamente ho accettato di attraversare mezza provincia (che non a caso chiamano GRANDA) per partecipare alle esequie di una sconosciutissima parente di una parente di mio marito.La giornata è iniziata con la sveglia alle 7.30, un cielo che più triste non si può e gli auguri di un coniuge vispo come solo lui sa essere tre secondi dopo aver aperto gli occhi. La mia risposta è stato un grugnito seguito dal pensiero: "ma chi me l'ha fatto fare?". Incerta tra la fuga strategica verso il letto adducendo il solito panico e la vergogna per essere sempre la solita rompiballe, mi sono drogata con un esageratissimo milligrammo di xanax e ho dato il via alle danze. Tutto si è svolto in modo tranquillo e rilassato. Cerimonia rapida e intima, condoglianze di rito e via verso casa. Essendo ormai ora di pranzo e sentendomi sufficientemente a mio agio protetta dalla pillolina magica che un poco mi rincoglioniva l'animo, ma molto mi sollevava lo spirito, abbiamo deciso di fare sosta in un un ristorante cinese, dove ho tenuto un comportamento encomiabile, riuscendo a rimanere seduta per tutto il tempo, a spazzolare con sfrontatezza quanto di commestibile l'orientale fanciulla mi sventolava sotto al naso e a concedermi perfino un digestivo che però, ahimè, ad un certo punto deve essersi scontrato con il famoso milligrammo di xanax il quale guardandolo stupito deve aver esclamato: "che ci fai tu qui????" Il tempo di salire in auto e arrivare a casa, e i due si erano scambiati saluti e affettuosità, così che la catalessi già mostrava i primi sintomi. Mi sono risvegliata dopo tre ore, nel mio bel lettino, con un mal di testa da paura e un pensiero fisso: com'è che ho deciso di partecipare a questo funerale? L'unica risposta che mi è venuta in mente, non so quanto logica e non so quanto rassicurante per me, è che ai funerali, al contrario delle mille altre occasioni che nella vita ci portano "fuori", nessuno ti chiede di essere felice. Che poi succeda di esserlo e di avere in regalo uno dei compleanni più simpatici degli ultimi anni, questo è il Dio delle piccole cose...