Parole in cammino

Post N° 459


Ieri sono stata a Torino per effettuare le analisi in vista del ricovero. Non è andata troppo male, tanto che ho potuto permettermi il godimento di una passeggiata extra sotto ai portici di Corso Vittorio e concedermi un po' di curiosità nei negozi che lo affollano. E' bella Torino. Mi piacerebbe tanto poterla vivere da turista per imparare poi a conoscerla da piemontese, così da sentirmici a casa. E' bello il suo cielo lustrato dalla tramontana, le foglie degli alberi tirate a lucido da un qualche acquazzone notturno.Panico se n'è rimasto quasi sempre infrattato tra le ruspe che stanno facendo a pezzettoni Porta Nuova. Ha tentato ogni tanto una sortita, l'ho scorto in un bar travestito da odore di cappuccino e nell'ospedale mi si è avvicinato molto, ma ci ha pensato la mano pesantuccia di una solerte infermiera a cacciarlo senza mezzi termini. Resterà un livido sul braccio per qualche giorno a ricordare che il male non sempre viene per nuocere. Sul treno, al ritorno, se ne stava lì, aspettando il momento buono, ma io ero troppo stanca per dargli retta e lui non si diverte quando non partecipo a fondo ai suoi giochetti. Ci siamo guardati e sfidati parecchio ieri, ma le armi son rimaste nei foderi.Giunta a casa ho trovato che il corriere aveva finalmente consegnato il libro che aspettavo. Lo leggerò quando sarò in isolamento, ma non ho potuto sottrarmi alla piccola coccola, che adoro, di leggerne l'incipit e, come al solito di fronte alla casualità, tutto mi è parso così perfetto.Siamo fatti di tempo.Siamo i suoi piedi e le sue labbra.I piedi del tempo camminano nei nostri piedi.Prima o poi, si sa, i venti del tempo cancelleranno le tracce.Traversata del nulla, passi di nessuno? Le labbra del tempo raccontano il viaggio.(Eduardo Galeano - Le labbra del tempo)