Parole in cammino

Post N° 476


Ero lassù, oltre i 2000 metri, stravolta dalla stanchezza ma felice. Ho guardato in basso, ripercorrendo con la mente le quattro ore di cammino al limite delle mie capacità fisiche e mi sono sentita così orgogliosa, così sana. Poi quella morsa familiare alla nuca e le mani farsi di cera. Cosa diavolo ci faceva Panico tra le rocce dell'Agugiòn? Sentirsi morire sull'alto di un monte non è cosa piacevole e lo è ancor meno decidere che se proprio si deve, lo si farà un passo dopo l'altro, singhiozzandoli in silenzio, per poter morire il più possibile vicino a casa. Per quanto mi stupisca, non sono morta. O meglio, diciamo che respirare respiro. Desolatamente, ma respiro.