Parole in cammino

Post N° 487


Ieri sono andata a fare un'ecografia, o meglio un'eco-tiroideo (cosa che mi lascia sempre allibita, essendo ormai appurata la mancanza della materia prima)Mi sono stesa sul lettino ed ho lasciato che mi si frugasse il collo con cura, poi le parole della gentil dottoressa:- Sembra tutto a posto. I tessuti residui si sono rimpiccioliti e questo lascia sperare che continuino a farlo. Lo iodio sta facendo il suo lavoro, ora bisogna aspettare l'esito delle analisi per vedere se troviamo traccia di malattia (sė, lo chiama malattia).Con il sorriso giustamente stampato in faccia, il tono di voce da cara amica comprensiva e gli occhi di chi davvero sta partecipando alle giravolte del mio stomaco mi guarda e io rispondo con lo stesso sorriso stampato, la voce che non esce, gli occhi puntati sull'ecografo acceso e in testa la parola "tessuti" che mi fa venire da ridere. La mia cara Poli, rimpianta analista, ha passato anni a mettermi in guardia contro l'ipocrisia delle parole, cosė che mi riesce difficile pensare di impegnarmi in una lotta contro dei tessuti. Esiste una parola ben precisa per definirli e per incitare alla lotta, ma pare che nessuno la voglia pronunciare. Mi astengo con altrettanta ipocrisia e incrocio le dita.