Parole in cammino

Post N° 540


Di politica non voglio parlare, perchè non sentendomi più rappresentata da alcun partito, non saprei che dire. Dei malanni è meglio se taccio perchè ha ragione lume: non si può scrivere di sè come in un diario senza suscitare commenti e allora bisognerebbe filtrare, prevenendo le incomprensioni di chi leggerà, mettendo in conto che leggere e conoscere sono due cose molto, ma molto differenti... Potrei parlare di sesso, temo però che Libero mi bannerebbe dopo tre secondi, perchè non sono una personcina a modo e non amo il sesso glitterato. Potrei starmene zitta, e una voce giù giù verso l'ipotalamo mi suggerisce che sarebbe proprio la cosa giusta da fare. Solo che se sto zitta mi spengo e se mi spengo torno a fare pensieri strani... Lasciar vagare la mente. Tanto tempo fa qualcuno (fu Poli o chi?) mi insegnò a riacciuffare un ricordo partendo da "Casa" e usando il metodo dell'associazione di idee. Casa - finestra - tendina - sole - posto - piazza - passeggiata ...Era forse inizio maggio e la piazza era affollata per la gara di biciclette. Passeggiavo con indosso il mio vestito verde a fiorellini "acchiappasguardi" e sentii una voce intonare "Gloria, manchi tu nell'aria..." Tirai dritto. Passai e ripassai qual giorno e quello successivo, in quello che era un rito, la passeggiata pomeridiana dal ponte sino alla fine dei portici e viceversa. Fare vasche era il nostro passatempo. Passai e ripassai e ogni volta lui intonò qualla canzone. Non ricordo il suo viso nè la voce. Ricordo che si chiamava Oscar, arrivava dal Veneto e che alla fine del secondo giorno mi baciò. E ricordo Gloria.Immagine: Vincent Van Gogh - Terrasse de cafè la Nuit