Parole in cammino

Post N° 75


Su un altopiano delle Ande Argentine si trovava un indio con le sue capre. Era lì steso sull’erba soffice, con il capo appoggiato mollemente su una pietra, colpito da quel malessere dovuto all’altitudine che i locali chiamano “mal de puna”. E proprio l’apunamiento dava a costui quella tipica aria pigra e indolente tanto criticata dai cittadini; se poi aggiungiamo che per impedire che le orecchie si tappassero masticava foglie di coca come fossero chewin­gum, potrete capire come rimase infastidito il turista cittadino che proprio in quel momento decideva di passare di lì.Nonostante il fastidio, l’uomo della città era pur sempre persona educata, così si rivolse gentilmente all’indio chiedendo: “Cosa fai buon uomo, qui sull’altopiano?”L’indio aprì gli occhi e senza fare alcun movimento, giacchè gli costava fatica anche parlare, rispose: “Pascolo le capre signore”Così cominciò il seguente dialogo:“E cosa ci fai poi con il latte delle capre?”“Lo bevo ““E non fai il formaggio?”“Certo”“E che ne fai”“Lo mangio”“Tutto?”“Certo”“Perché non lo vendi?”“E perché dovrei venderlo”“Perché così guadagneresti del denaro”“Per farne che, signore?”“Per comprare altre capre e fare più latte e più formaggio!”“E a che mi servirebbe, signore?”“Ad avere più latte e più formaggio da vendere”“Perché dovrei fare più latte e più formaggio?”“Così guadagneresti altro denaro, compreresti altre capre, produrresti di più, di conseguenza venderesti di più e diventeresti ricco”L’indio pensò un po’ poi chiese: “E a cosa mi servirebbe essere ricco?”Esasperato il cittadino rispose: “Se tu fossi ricco non dovresti più lavorare e potresti riposare!”L’indio richiuse gli occhi e sussurrando rispose: ”Es lo que estoy haciendo señor...”.