Parole in cammino

Il bagaglio dell'esilio


Premessa: Grazie a elnaza per avermi dato il coraggio di tediarvi con questa traduzione :) Innanzitutto una spiegazione: Il Poeta gioca con le parole altrernando maschile e femminile, cosa che non si può rendere in italiano. Le parole intraducibili sono messe tra virgolette... Questi versi sono stati scritti da Patricio Manns, Poeta chileno e cantati da lui e dagli Inti-Illimani (vale la pena ascoltarne la versione accompagnata dal Coro del Collegio di Viña del mar) e parla di esilio e di esilianti. E' quindi un canto "politico" (io lo giudico "umano"), ma io ho sempre letto questo esilio e questa lotta contro l'esiliante, come qualcosa di mio: il mio esilio dal mondo e il bagaglio che mi porto appresso. Tu mi chiedi com'era quell'assedio che ho subitoficchi il naso nella mia testa,nel mio pensare, nel mio qualcosae allora ti lascio credere di aver abbandonato il mio paesedi essere fuggito rompendo la cruda soglia come un puma spaventatoPerò io ti assicuro che non mi hanno tolto nientevisto che da questa terra non mi potranno allontanareInfatti, come potranno cancellareil mio vulcano con la sua "vulcana"deviare dalla mia animal'imboccatura del fiume con la sua focescalfire dal mio paesaggiol'albero con la sua alberaturauccidere nelle mie tempieil rude pidocchio con la sua "pidocchia"Bruciare con un rogo consuetoil mio libro e la sua livreaunire la daga con il mio dolore e la sua penafare affondare nel temporale la mia barca col suo fustofar scappare in ritiratail mio scongiuro con la loro congiurafar vibrare la corda del mio solfeggiocon la sua solfeggiataTu mi chiedi come era l'assedio che ho subitoti metti a spiare nella stazione della mia memoriaebbene, ammetto che alla finehanno vinto la battagliama che ancora non si conosce il risultato della guerraPerò confesso che non ho smarritonemmeno un granello di pollinedato che da questa terra non mi potranno allontanareInfatti come potranno snervare il mio caso con la sua casaassottigliare il sacco con il loro saccheggiofar tacere il mio canto universale di grillocon i loro grillettisvuotare di contenuto il mio araucano e la sua araucaniaScavare con funebre piacereil mio loculo con la loro tombafrenare la turbolenza delle mie gestacon il loro gestol'impatto di coloro che mi attendonocon la loro attesa ostinataIl bagaglio dell'esilio è la mia valigia di fumoDato che da questa terra non mi potranno allontanare