Parole in cammino

 


Volevo prendermi un po' di tempo per riflettere, ma il mondo e le notizie viaggiano troppo veloci, perfino quassù ai confini dell'impero, così mi tocca di indignarmi ancora.Stavo preparando le patate al forno quando è iniziato il TG3.Ho lasciato scorrere nel mio cervello le storie di Calderoli e dei morti in Libia, dei morti nelle Filippine, dei Prodi e dei Cicchitto, tagliuzzando e pensando se la salsiccia fosse meglio fritta in padella o cotta al forno pure lei, quando all'improvviso ho sentito, visto e imparato.Ho imparato che negli Stati Uniti d'America esistono dei centri di rieducazione per minori. Ho imparato che in questi centri ci si può finire per sentenza di un giudice, per richiesta dei genitori, o per scelta volontaria. Mi sono chiesta perchè mai un genitore dovrebbe mandare un figlio in un posto così o, peggio ancora, perchè uno chieda di andarci volontariamente, ma sono americani e non mi metto a ragionarci troppo.Poi ho sentito che un ragazzo di 16 anni è stato inviato in uno di questi centri da un giudice, perchè accusato del furto del fuoristrada della nonna (ai miei tempi due schiaffoni e una settimana senza tv).Infine ho visto. Non lo descrivo, non lo so fare. Le telecamere del "centro di rieducazione" hanno ripreso un omicidio a forza di botte di un ragazzino di 16 anni che aveva rubato l'auto alla nonna. Lo hanno ucciso i poliziotti, mentre altri ragazzini correvano in tondo in un cortile, così come si vede fare nei film americani: reclute che corrono e sergenti che sbraitano.E allora...Il Re è nudo gente! Smettiamola di chiamarla Democrazia. C'è un equivoco. Democrazia non è libertà di ammazzare chiunque in ogni luogo, non è che chi ha una divisa è più forte, non è che lo Stato massacra il Popolo in nome della proprietà privata della prima nonna che si incazza.Per amor del cielo, smettiamo di indicare quel paese come esempio di Democrazia e cominciamo la costruzione di un nuovo, civile e pacifico Occidente. Magari iniziando da questa vecchia Europa, che l'abominio l'ha visto da vicino e non può ora far finta di non riconoscerlo.(Foto: Fernando Botero - Abu Ghraib 43)