Parole in cammino

 


Maranello 1983. Si decide di fare un giro in macchina e gira che ti rigira ci si ritrova a Sassuolo. D'obbligo il giro turistico nella zona industriale, il sapore dolciastro del piombo si appiccica al palato e scopro di botto cosa sia l'inquinamento. Passate le fabbriche ecco il centro della cittadina con le sue strade i suoi negozi. La casa di Pierangelo Bertoli dove sostare in religioso silenzio, e poi ancora tra le fabbriche un quartiere un po' fuori mano. Non ricordo molto del luogo, ma ricordo bene la voce del mio accompagnatore spiegare che "quello ormai è un quartiere in mano ai terroni che vengon qua a lavorare in fabbrica e sono ignoranti e non mandano i figli a scuola e tra un po' saranno più di noi e parleremo tutti calabrese......"Sassuolo 2006. Accendo la tv e vedo con raccapriccio cosa l'uomo è capace di fare. Ascolto i commenti di alcuni appartenenti alla società "civile" ed ecco intervistato un signore, accento non propriamente modenese, appartenente a quella categoria di persone che 20 anni fa mi si sconsigliava come frequentazione. Fa l'edicolante e si lamenta perchè "questi ci stanno invadendo". Hai ragione ascaso: brutta e triste quella malattia che trasforma le vittime in carnefici. P.S. Mi dicono nordica, qualcuno mi vorrebbe padana. Mio padre a 14 anni emigrò in Francia per sfuggire alla fame del dopoguerra. Metà della mia famiglia ha alle spalle storie di emigrazione. Di battute sui terroni ne ho sentite e ne ho fatte finchè non ho realizzato che siamo tutti terroni di un qualche nord e mi sono innamorata di tutti i sud. Mi piacerebbe che si smettesse di pensare e dire cazzate e che ognuno si riappropriasse della propria umanità. Sarebbe davvero bello.(Foto: Antonio e Nicola Sansone)