Parole in cammino

Post N° 166


Avevo 5 anni scarsi quando mi persi.Era il 14 Agosto e come ogni anno nel paese vicino si festeggiava l'Assunta. Processione, fuochi d'artificio e giostre attiravano gente da tutta la valle e da città e paesi oltre confine.Ricordo che mi incantai a guardare la giostra dei grandi e quando mi voltai ero sola tra la folla. Non feci come avrebbe fatto un qualsiasi bambino a quell'età, non piansi, non chiesi aiuto, semplicemente mi incamminai in mezzo alla calca cercando di raggiungere la casa dei miei cugini. Lì giunta mi accolsero il buio e una casa deserta, dove bussai e dove nessuno aprì, così sedetti sui gradini aspettando che venissero a prendermi. Mi pareva così logico che mi cercassero lì, e invece no. I due adulti che mi avevano persa non pensarono neppure per un attimo che la loro bambina potesse essere tanto sveglia da trovare un luogo sicuro e non affollato dove farsi trovare e continuarono a cercarmi tra la folla, mentre io, stufa di aspettare, tornavo sui miei passi cercando la giostra che mi aveva incantata e persa. Mi ritrovarono sulla statale. Cercai di spiegare il motivo per cui mi fossi rifugiata nell'unico luogo familiare di quel paese non mio, ma mia madre non seppe frenare la tensione e lo spavento e li espresse nel modo peggiore: dandomi uno scapaccione sul sedere e chiedendomi se mi fossi completamente rincretinita.Poi cominciarono a litigare. Mio padre accusava mia madre di averlo trascinato in una bolgia infernale e mia madre accusava mio padre di essere un il solito musone rompiballe. Caricarono me e le mie sorelle sull'auto e tornammo a casa. Fu l'ultima festa dell'Assunta con mamma e papà e fu l'ultima volta che mi persero. Quella sera imparai la colpa, che lavorò così bene da fare in modo che mai più io pensassi di allontanarmi dai miei genitori e facendomi fare scelte deleterie per me, ma ottime nel sedare il loro terrore di perdermi. Imparai l'inadeguatezza, che mi condannò a sentirmi per sempre stupida e illogica nel cercare strade mie. E imparai l'abbandono. Perchè mi persero, mi cercarono, mi trovarono e non seppero abbracciarmi.Papà e mamma li ho perdonati da molto. Sono due persone meravigliosamente complicate e non li cambierei per nulla al mondo. Adesso vorrei riuscire a perdonare l'impennata di orgoglio di quella bambina di cinque anni che voleva scoprire il mondo da sola e nel farlo, sciagurata, fece litigare le due persone che amava di più.(Foto: Betulla64 a 4 anni)