Parole in cammino

Post N° 198


Oggi pomeriggio sono andata alla prima visita col chirurgo che mi taglierà la gola. Non intendo commentare qui l'incontro, ma raccontare di come il destino, il caso, Dio, a volte ci mettano lo zampino.Ho scoperto, prenotando la visita chirurgica, che il medico in questione ha l'ambulatorio nello stesso stabile dove sono andata in terapia analitica per 13 anni. Lì per lì mi è venuto un groppo in gola, poi ho pensato che fosse un caso e amen.Mi sono trovata alle 17.15 all'indirizzo così familiare e, mentre mio marito mi invitava a visitare un nuovo negozio di abbigliamento, io insistevo per salire subito all'ambulatorio, perchè ero in ansia e non mi andava di bighellonare.La mia analista esercita all'ultimo piano e mai in 13 anni l'ho incontrata fuori dallo studio. Mai.Ho fatto la prima rampa di scale col cuore in gola e gli occhi su quelle scale così amiche e poi ho alzato lo sguardo.Era lì.Forse per una pausa caffè, scendeva le scale.Era lì a tre passi da me.Le ho sorriso e lei ha avuto un momento di "ma chi è questa?" Poi ha detto "Ohhh!" e ha sorriso pure lei. E io, che per tredici anni non l'ho toccata se non per sporadiche strette di mano Natalizie, mi sono gettata tra le sue braccia e l'ho stretta a me e lei ha ricambiato l'abbraccio. Le frasi pronunciate sono state di circostanza. Non lo erano gli sguardi.Ho davanti a me mesi difficili e ne sono terrorizzata, ma l'incontro con la madre delle mie consapevolezze è stata una benedizione che Dio, ne sono certa, ha voluto mandarmi.