Une.Rèputation?

V.M. 18 anni


... Durante l'adolescenza comincia a formarsi intorno al nostro corpo un'invisibile corazza. Si forma durante l'adolescenza e continua ad ispessirsi per tutta l'età adulta. Il processo della sua crescita somiglia un po' a quello di una perla, più grande e profonda è la ferita, più è forte la corazza che si sviluppa intorno. Poi però con il passare del tempo, come un vestito portato troppo a lungo, nei punti di maggiore uso inizia a logorarsi, fa vedere la trama, ad un tratto per un movimento brusco si strappa. In principio non ti accorgi di niente, sei convinta che la corazza ti avvolga ancora interamente finchè un giorno, all'improvviso, davanti ad una cosa stupida, senza sapere apparentemente il perchè, ti ritrovi a piangere come un bambino. Così, causa due costole fratturate, ho accettato il tuo aiuto per portarmi a casa la spesa. Arrivati in cucina hai cominciato, senza nemmeno valutare l'opportunità di cambiamento, di uno spostamento nei pensili e sulle mensole, a riporre zucchero e sale grosso negli appositi contenitori, la pasta nel cassettone, le verdure nell'esatto ordine in cui le metto io. Appoggiata al piano di acciaio inox, rinchiusa nel mio mini abito di lana grigia, ti osservavo e piangevo. "Cosa senti?"... Non è per niente semplice spiegarti lo sgomento per la distanza che è cresciuta tra noi senza che neanche ce ne accorgessimo. Pensavo... I nostri gesti e i nostri corpi sono più o meno gli stessi che anni prima producevano un'attrazione irresistibile. Mi chiedevo cosa fosse successo esattamente e quando; dove se ne fosse andata l'attrazione insieme all'attenzione e all'interesse e al divertimento e alla curiosità. Le mei gambe, il mio sedere, la mia schiena, le mie braccia, tutto il mio corpo appoggiato al gelido acciaio inox erano attraversati da linee di tensione del tutto estranee alla nostra vita in comune. Mi sbagliavo. "Perchè mi guardi così?" "Devo andarmene, altrimenti combino un disastro e tu potresti pentirti!"... E invece un istante dopo ti giri e mi urti e mi guardi negli occhi a distanza zero, e senti una molla incredibilmente compressa che scatta in qualche parte antica e nascosta del tuo essere e ti spinge ad afferrarmi per le braccia e tirarmi contro di te, baciarmi selvaggiamente, spingermi e rovesciarmi a terra, stringermi i polsi, carezzarmi i capelli, il collo ed i fianchi e infilarmi una mano su per la gonna, guardarmi ed annusarmi, sentirmi e respirarmi addosso così da vicino che i pensieri, le sensazioni e i gesti si sovrappongono e confondono in un unico stato magmatico. Provo a opporre resistenza, ma non è un vero tentativo di difesa, è parte di un furioso gioco muscolare e mentale che ti invita a stringermi, schiacciarmi con il tuo peso, la tua forza e le tue intenzioni, a risalire tra le mie cosce verso il caldo e l'umido custodito al loro interno. Non è l'attrazione circoscritta che ci è capitato di provare con altri, fatta di studi a distanza, avvicinamenti graduali, valutazioni e passi controllati. E' un torrente non arrestabile nè analizzabile e nemmeno osservabile che ci trascina e ci scaravolta senza lasciarci spazio nemmeno per una presa di respiro, una riflesisone o una considerazione o un nome. Ti aggrappi e ti allunghi tra le mie gambe fino a penetrare la tensione elastica della mia carne con un'urgenza pressante, ansimante e pulsante di possesso e partecipazione che siamo certi non avere mai sperimentato prima eppure ci è totalmente connaturata. Ti vengo contro, vado indietro e ti torno contro con un'intensità che cresce come se potesse andare avanti per sempre e invece si rompe in un respiro che sale dal fondo e diventa un grido che diventa un tremito che ci attraversa tutti, mi fa stringere le cosce e ti sbalzo in avanti in uno spasmo che dilata le sensazioni al di là della fusione dei nostri due corpi. Più tardi, un uomo e una donna siedono su un divano color avorio in penombra. "Mi accendi una sigaretta?"... "Sì, sei pentita?"... "Avrei giurato di sì, invece è no!"... "Sai perchè mi sei sempre piaciuta così tanto? Perchè con te niente è prevedibile e non esiste l'inevitabile! E adesso?". Lei ride, aspira il fumo, storce il naso e commenta: "Adesso? Niente, tutto come prima, imprevedibile!"... E ride, convinta solo a metà.