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Creato da angel_amano il 10/03/2007

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n° 000

Post n°50 pubblicato il 17 Novembre 2008 da angel_amano

Mi sento davvero una stronza nel pensare che una persona così vicina a me abbia dovuto perdere in dieci minuti ben sei anni e mezzo di vita, perché io avessi la giusta misura di ciò che provo e di ciò che voglio. In questi due giorni ho pensato, pensato, e ancora. E sentito. Sentito che non avrei mai potuto fare scelta migliore. Pensato a cosa è l'amore, a cosa è la passione, pensato "faccio bene a pensare troppo?", pensato che non esiste niente di durevole in quest'esistenza. Nascere con l'unica certezza di morire. Vivere con l'unica certezza che il tempo regolerà qualunque tua scelta, qualunque tuo progetto, qualunque tuo rapporto. Sono una donna, eppure non amo i fiori. Non sopporto il pensiero di vederli appassire. Non amo neppure i gioielli, quelli preziosi. Possono sopravvivere intatti a chissà quante generazioni.. Oltre la mia morte soprattutto. Che ansia. Non sopporto gli abbandoni, mi spaventa dover condividere una vita intera con la stessa persona. Ho bisogno di stabilità, ho l'angoscia di sentirmi costretta. E così, penso che sia ingiusto che la parola fine possa essere scritta su quasi tutte le cose che viviamo, eppure penso che dovremmo goderci quello che abbiamo quando è sotto i nostri occhi, custodito nelle nostre mani.
Ho sentito. Sentito che quando due persone sono davvero amiche, e da una vita, condividono l'una il dolore dell'altra. Sentito di essere fortunata. Sentito di essere molto più felice di fare l'animatrice, ora che non ho un euro in cambio. Sentito di dover ringraziare la mia buona stella, o qualcun altro, se la prossima volta che rinnoverò la carta d'identità potrò far cancellare studentessa a favore di colorista o di illustratrice. Sentito che non m' importa se non farò mai tanti soldi. Sentito che c'è qualcuno lassù, con la Q maiuscola, e sente forte e chiaro. Sentito che sarò sempre in bilico, fra poli opposti, in cerca di una stabilità, con un'unica prerogativa.. Quella di vivere di tutto questo. Sentito calore, trasporto, complicità. Sentito qualcosa che non si può spiegare a parole.
Pensavo ancora che ci si innamora giorno dopo giorno, passo dopo passo. Pensavo che non bisogna mai essere sicuri dell'amore di chi ci sta accanto. Pensavo che preferisco l'insicurezza alla sicurezza. Pensavo che voglio solo happy endings. Pensavo che sono incapace di provare rancore. Pensavo che mia nonna ha detto che quando ti sposi devi essere sicura di essere amata,e poi di amare. Pensavo che se ho ferito è stato per difesa. Sento di non aver tratto giovamento nello sfogo verbale. Sento di amare, anche se spesso per tanti è o è stata solo una parola. Immensamente. Dannatamente. Stupidamente. Ma coscientemente.

 

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