Gadjo Dilo

E se Dio fosse dappertutto(citta')


Ero sul sito di tuttocitta' e cercavo via Pio Emanuelli, Roma. Una volta trovata, ho allargato la mappa per vedere quanto era lontana la Garbatella. Mi e' apparsa anche la Gianicolense. Il suo volto era li', anche se c’era scritto “Gianicolense”, ho chiaramente visto Lei. Ho avuto una piccola fitta al cuore ma oramai non le conto piu'.Ho pensato a quel trattino che evidenziava la distanza tra via Pio Emanuelli e via Guglielmo Massaia, a quei 5,4 km di percorso automobilistico consigliato. Una via sulla Laurentina e l’altra nel cuore della Garbatella. Il primo studioso della meccanica celeste e l’altro evangelizzatore d’Africa. In tutto questo io ero a casa mia, a Palermo, in quel quartiere-dormitorio che si sviluppa nella parte alta della citta', ai piedi del paese dove nel 1174, per volere di un altro Guglielmo, II di Altavilla, cominciarono a costruire uno dei monumenti più belli che abbia mai visto: il Duomo di Monreale.Ho allargato la visuale della cartina, forse per pensare che a Roma c’e' altro oltre la Laurentina e la Garbatella, soprattutto che c’e' altro oltre la Gianicolense. Cercavo altri occhi ma non ci riuscivo. In mezzo a tutte quelle vie che si rigiravano tra di loro come interiora, mi sono cominciato a sentire spaesato. Mi sono sentito ancora piu' piccolo del mio metro e sessanta risicato.Per sfuggire alla paura, ho pensato che il punto di vista del tuttocitta', forse, era lo stesso di Dio. Ho pensato che, se esistono i satelliti, esiste Dio. Anzi, ho pensato che forse Dio e' un satellite che ci guarda dall’alto e capisce i nostri pensieri anche grazie a dei potentissimi mezzi tecnologici. Ho pensato al mio lavoro, a Khorakhane' e a quanto sarebbe coraggioso avere la forza di essere vento. Ho pensato a quanto sarebbe stato bello avere avuto un cane da portare fuori a pisciare.Ho pensato che, per fortuna, vivo dentro quelle piccole vie di quella piccola mappa. In quelle vie che, nel loro piccolo, così come nel mio piccolo cervello, sono piene di gente, cattive o meno, e piene di occhi, gambe, braccia, come i Tuoi, come i miei.Ho pensato che, dopo Roma sud c’è Ostia, c’e' Fiumicino, c’e' il mare, lo stesso mare che bagna Palermo (un po’ piu' sporco passatemelo). Ho pensato che avevo fatto un viaggio assurdo in un microsecondo. Ho avuto paura del tuttocittà. Ho avuto paura di Dio. Ma, per fortuna, ero a casa. E, ve lo giuro, non avevo fumato.Dedicato alle maiuscole che in mezzo a quelle stradine minuscole grideranno anche forte ma qui, a migliaia di chilometri, giungono piano piano..Consiglio di ascolto (con finta arroganza): Grazie a Dio, grazie a Te (Rino Gaetano) a seguire.. Michele ‘o pazzo e' pazzo davvero..