Gadjo Dilo

Ieri notte..


Ieri è stata una giornata tutto sommato stancante. Sono tornato a casa un po’ tardi, non quanto qualcun altro avrebbe voluto, ed entrando in camera ho visto un gigante ed un bambino. Parlavano tra di loro. Il discorso era già avviato e riuscii a sentire a pronunciare al bambino le parole che “forse era lei”. Il gigante, irritato, lo sgridava e gli diceva di stare zitto.Li ho messi a fuoco un po’ meglio, forse ero stato seduto un po’ troppo tempo nello stesso posto e l’erbapipa aveva assottigliato i miei occhi. Li ho visti più chiaramente: avevano la stessa età, si somigliavano anche e, se non fosse stato per l’enorme differenza d’altezza, avrei detto che venivano dallo stesso posto. Il gigante passò una mano sulla testa del bambino, come a volergli dire “fai sempre bene a sperare”. Dentro di sé pensò che, in fondo, ammirava quella capacità del bambino di riuscire a pensare le cose più irrealizzabili. Era felice di avere accanto qualcuno in grado di sognare sempre e comunque. Sperò che quel bambino fosse rimasto sempre accanto a lui, senza mai crescere, senza mai cambiare. Lo sperò in silenzio, senza dire una parola. Accarezzò il bambino e gli prese la mano. Sorrisero e se ne andarono.Adesso che scrivo, è pomeriggio e nella mia camera non c’è nessuno. Solo il ricordo di quei due. Quella passata è stata una notte piena di sogni. Quasi di mezz’estate.In sottofondo : “Sei ottavi” di Rino Gaetano.