Paola Farah Giorgi

JACK DONGHI


Jack Donghi, scrittore e giornalista della prima metà del novecento, genovese d’origine e inglese per storia. Non lo conoscevo e non ne avevo mai sentito parlare, confesso la mia ignoranza. Il caso ha voluto che la nipote Anna arrivasse un giorno all’archivio di stato civile dove lavoro per consultare l’antica trascrizione dell’atto del matrimonio inglese del nonno e, fiutando forse la mia passione per la lettura e la scrittura, mi lasciasse il libricino di un racconto scritto da Jack e illustrato da sua moglie Eileen: “Uno più uno uguale uno”, un piccolo gioiello dal gusto antico. In questo racconto, strutturato in introduzione, breve epistolario, pagine di diario e confessione dell’assassino, c’è tutta l’atmosfera di un perfetto equilibrio fra realtà e fantasia e, soprattutto, fra passato e presente. Il picco di originalità è proprio nel momento clou del racconto dove passato e presente non solo s’incontrano ma bensì coincidono. Non c’è da chiedersi in che modo e neppure il perché. Il paranormale affascina per il sapore d’ignoto che ti lascia in bocca e questo basta. Giunta al termine del fantastico libricino, ambientato fra l’altro in una villa a Serra Riccò dove Jack ha vissuto parte della sua vita, ho fatto quindi un salto veloce su google per sapere qualcosa di più di questo scrittore ed ho scoperto che il 16 aprile alle ore 16.00 all’aula magna dell’Università di lettere in via Balbi a Genova, si terrà un omaggio a Beatrice Solinas Donghi, grande narratrice nonché figlia di Jack e Eileen. Per l’occasione sarà proiettato anche un film sulla sua vita. Che strano! A volte si aprono delle bellissime finestre in modo veramente casuale e per di più nei tempi giusti. Tutto merito di quella trascrizione di matrimonio inglese …..