Paola Farah Giorgi

PRESENZE - romanzo di Jerzy Kosinski


In letteratura adoro gli equivoci assurdi, quelli che credi impossibili nella realtà, e "Presenze" di Jerzy Kosinski ne rappresenta uno in modo magistrale, ai limiti del surreale e del commovente. Un uomo, dall'assoluto candore, diversamente intelligente (per non usare il termine di ritardato mentale), sbalzato per la prima volta nella vita dopo anni e anni vissuti all'interno di un giardino, si ritrova addosso l'etichetta di arguto uomo d'affari, esperto economista e saggio dell'alta finanza e, inconsapevole di quanto gli sta accadendo, si lascia trasportare nell'equivoco fino in fondo. Lui parla solo di giardinaggio e di stagioni ma il suo linguaggio letterale viene interpretato come metafora della crisi economica e le persone che ormai lo circondano, politici per di più, privati dall'autore del minimo sforzo al discernimento e alla ragione, bevono le sue parole come acqua di verità e sapienza.Ho letto questo bellissimo romanzo in poche ore, ho apprezzato molto lo stile pulito e scorrevole, la capacità di rendere verosimile l'assurdo e, soprattutto, il tratto delicato con cui Kosinski narra l'ingenuità del protagonista senza renderlo mai e poi mai ridicolo.Mi propongo di leggere anche "Passi" e le altre opere di questo autore, purtroppo morto suicida nel 1991.Una lettura assolutamente consigliata.