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P. G. WODEHOUSE - QUANDO LA VOGLIA DI RIDERE INCONTRA IL GIUSTO AUTORE

Post n°43 pubblicato il 05 Luglio 2014 da paolafarah

Estate e voglia di leggerezza. Come ogni anno arriva il momento sano e cruciale della scelta dei libri vacanzieri, da campeggio o da resort, da spiaggia o da piscina, genericamente da mettere in valigia in previsione di lunghi pomeriggi di rilassante pigritudine a contatto con la natura, fra mare e monti e quel che sta nel mezzo. Come ogni anno è altresì vero che si propende d’istinto a pagine divertenti e goderecce, tralasciando di proposito Proust e Tolstoj e rischiando viceversa d’ incappare nel cosi detto comico-stupido, livello da uno a dieci, peggiore declinazione del semplicemente frivolo (soprattutto se non si appartiene al genere femminile che, grazie alla moltitudine di frizzanti scrittrici presenti sul mercato, con un chick lit rosa shocking va comunque sul sicuro.) In altre parole, chick lit escluso, si rischia di ridere per non piangere e, cosa peggiore, ci si costringe a ridere ma senza convinzione perché, si sa, l’allegria di tutto cuore è ben altra cosa.  A teatro d’ inverno è indubbiamente più semplice: sul palcoscenico l’umorismo d’autore impazza e ci travolge con commediografi del calibro di Sir Alan Ayckbourn, Francis Veber, Neil Simon o Georges Feydeau ma, obbiettivamente, sotto l’ombrellone può risultare più difficile trovare il giusto filone per ridere di tutto cuore. A questo punto, perché non affidarsi a P.G. Wodehouse per saziare la propria sete di libri divertenti? Normalmente si legge un suo primo romanzo e non si riesce più a smettere e, cosa non da poco, quest’autore è stato senza dubbio molto prolifico: quasi un centinaio d’opere. Il protagonista d’eccellenza di molti suoi romanzi è Jeeves, proprio lui, maggiordomo d’antonomasia a tal punto che il suo nome è diventato sinonimo della professione stessa.

A questo punto, qualche riga su Jeeves, quello autentico, è d’obbligo:

Jeeves è il valletto personale di Bertram Wilberforce Wooster, detto Bertie, un giovane gentiluomo inglese benestante e sfaccendato, membro del "Drones Club" e, soprattutto, nipote di  zia Dahlia e di zia Agatha (la prima è l’ antenata buona e benefica, che lo coinvolge sempre in situazioni assurde e complicate dalle quali lo salva inevitabilmente Jeeves, e la seconda è l’antenata che mangia cocci di bottiglia ed è gravemente indiziata di trasformarsi in lupo mannaro nelle notti di luna piena). Oltre a trarre fuori da ogni impiccio il suo padrone, Jeeves gli cura i postumi delle frequenti sbornie con una bevanda di sua invenzione dai poteri miracolosi e gli fornisce le giuste risposte e i giusti pareri per ogni tipo di questione o dubbio, citando spesso Shakespeare e i classici della letteratura e della filosofia (autori di cui regolarmente Bertie dimostra d’ignorare l’esistenza).  È inoltre un membro attivo dello Junior Ganymede Club, un circolo per valletti e maggiordomi in cui ogni componente ha l’obbligo di tenere aggiornato un quaderno dedicato ai propri datori di lavoro che, inutile dirlo, costituisce per questi ultimi una fonte di terrore (i maggiordomi devono regolarmente registrare soprattutto i fatti più imbarazzanti e incresciosi).

Ma non voglio dirvi troppo …

Per concludere, un breve estratto da “Le zie non sono gentiluomini” dove il dottore consiglia a Bertie l’aria di campagna per risolvere problemucci di salute e la dimora della zia Dahlia “sembra” … il posto ideale:

< … >

In che parte del Worcestershire vive sua zia?

Vicino a una cittadina di nome Market Snodsbury.

L’aria è buona?

Ci sono treni turistici per portare la gente a respirarla.

< … >

Mi ero immaginato che ci fosse quel che si dice una sottile ma avvertibile differenza fra Maiden Eggesford e luoghi come Parigi o Montecarlo, e una sola occhiata mi confermò che non ero andato lontano dal vero. M.E. era uno di quei paesi dove il principale se non unico passatempo della popolazione residente consiste nel percorrere la via principale in un senso, contemplando le due vetrine sul lato destro, e poi percorrerla nel senso inverso contemplando l’unica vetrina di sinistra, o viceversa.

A voi scoprire il resto!

 

 
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