Provvisorio

Odio il beige


Credo di odiarlo fin da quando ero bambino, quando sono stato violentato psicologicamente a colpi di beige. Mamma mia, non posso neanche sentirlo pronunciare quel dannato colore, non ho mai assaggiato il gelato alla nocciola per colpa del suo aspetto cromatico. Si crede che i bambini non capiscano nulla, che non possano avere dei gusti propri per quanto riguarda l'abbigliamento ad esempio. Ed invece lo ricordo come fosse ieri. Il giorno della mia prima comunione. O meglio, li si è consumato definitivamente il mio piccolo dramma, ma tutto è cominciato al negozio di abbigliamento, con la mia mamma. Che quel giorno purtroppo aveva dimenticato a casa il buon gusto, inconsapevole del danno psicologico che mi avrebbe provocato e che mi ha segnato per sempre. Lei e quella commessa pettoruta, enorme, che non facevano che ripetere quanto mi stesse bene quell'orribile completo di quel colore raccapricciante. Avevo i lacrimoni, avrei dovuto indossare quel ripugnante abito con cui dire che mi trovavo a disagio è poco. Mi sarei seppellito piuttosto che indossarlo davanti a tutti gli amici e agli altri bambini. Ed invece con una piva che toccava terra per la tristezza, quel giorno, la mia prima comunione, eccomi infagottato, costretto in questo capo di una taglia in meno. Già, perchè era talmente bello per la mia mamma, che anche se non c'era la taglia giusta era disposta a farmi compiere questo piccolo sacrificio. Ho passato la mattinata col capo chino, senza guardare in faccia nessuno, volevo solo che tutto finisse il più in fretta possibile. Quando finalmente la cerimonia è giunta al termine, li la mia cara mamma ha deciso di infierire e di portarmi ai giardinetti per scattarmi qualche foto. Ogni tanto mi ricapitano sotto mano quelle foto, il vestitino coi pantaloni un po' troppo corti e la giacchetta un po' troppo stretta. La faccia triste ed insofferente. Un colore, il beige.