In chimica analitica (quella classica) mi è sempre piaciuto il connubio Inorganica-Organica, cioè l'uso di reagenti organici per la rilevazione di un catione o di un anione.Gli esempi sono tanti: la benzoinossima, il cupferron, la dimetilgliossima, la difenilcarbazide, l'aluminon, la brucina, eccetera, eccetera.Come si vede, talvolta il lungo nome chimico viene sostituito da un altro più breve ed intuitivo per comodità d'uso; ci troveremo altrimenti in qualche situazione imbarazzante: anzichè aluminon, dovremmo dire... sale ammonico dell'acido 5-[(3-carbossi-4-idrossifenil)(3-carbossi-4-osso-2,5-cicloesadien-ilidene)metil]-2-idrossibenzoico! ---°°°OOO°°°---Due bei reagenti organici per il magnesio prendono il nome (e qui non ci vuole tantissima fantasia) di Magneson I e Magneson II. Entrambi derivano dalla diazotazione della p-nitroanilina e successiva copulazione rispettivamente con la resorcina o l'1-naftolo; le reazioni portano alla formazione del p-nitrobenzen-azo-1,2-diidrossibenzene o del p-nitrobenzen-azo-1-naftolo.Questi prodotti, come tutti i numerosissimi simili, sono coloranti azoici molto potenti, poco o per niente solubili in acqua.Scorrendo per l'ennesima volta quella bibbia dell'organica sperimentale che è il Vogel, mi è capitata sottomano la sintesi del Magneson II, che mi sono affrettato a provare proprio per il motivo spiegato all'inizio.A differenza della versione I (con la resorcina), è assai difficile reperire notizie esaurienti sul composto II, tant'è che dopo averlo preparato ancora mi rimane il dubbio sull'esatto colore che dovrebbe avere il prodotto puro.La sintesi mi ha fornito un prodotto rosso-marrone molto scuro (testa di moro, si diceva una volta), e non è detto che non sia prorio così... comunque il Magneson II è questo:
Sintesi del Magneson II
In chimica analitica (quella classica) mi è sempre piaciuto il connubio Inorganica-Organica, cioè l'uso di reagenti organici per la rilevazione di un catione o di un anione.Gli esempi sono tanti: la benzoinossima, il cupferron, la dimetilgliossima, la difenilcarbazide, l'aluminon, la brucina, eccetera, eccetera.Come si vede, talvolta il lungo nome chimico viene sostituito da un altro più breve ed intuitivo per comodità d'uso; ci troveremo altrimenti in qualche situazione imbarazzante: anzichè aluminon, dovremmo dire... sale ammonico dell'acido 5-[(3-carbossi-4-idrossifenil)(3-carbossi-4-osso-2,5-cicloesadien-ilidene)metil]-2-idrossibenzoico! ---°°°OOO°°°---Due bei reagenti organici per il magnesio prendono il nome (e qui non ci vuole tantissima fantasia) di Magneson I e Magneson II. Entrambi derivano dalla diazotazione della p-nitroanilina e successiva copulazione rispettivamente con la resorcina o l'1-naftolo; le reazioni portano alla formazione del p-nitrobenzen-azo-1,2-diidrossibenzene o del p-nitrobenzen-azo-1-naftolo.Questi prodotti, come tutti i numerosissimi simili, sono coloranti azoici molto potenti, poco o per niente solubili in acqua.Scorrendo per l'ennesima volta quella bibbia dell'organica sperimentale che è il Vogel, mi è capitata sottomano la sintesi del Magneson II, che mi sono affrettato a provare proprio per il motivo spiegato all'inizio.A differenza della versione I (con la resorcina), è assai difficile reperire notizie esaurienti sul composto II, tant'è che dopo averlo preparato ancora mi rimane il dubbio sull'esatto colore che dovrebbe avere il prodotto puro.La sintesi mi ha fornito un prodotto rosso-marrone molto scuro (testa di moro, si diceva una volta), e non è detto che non sia prorio così... comunque il Magneson II è questo: