"Alchimie nell'arte" è il titolo di un bellissimo saggio in un volumetto di 235 pagine del prof. Adriano Zecchina che si legge tutto d'un fiato e non lo si vorrebbe finire così presto. La presentazione in quarta di copertina così si conclude: -...questo libro cambierà il vostro modo di guardare ai colori utilizzati nelle opere d'arte...- Naturalmente la frase è rivolta al gran pubblico, proverbialmente digiunissimo di chimica, e di chimica sperimentale ancor più; a me non ha certo cambiato il modo di guardare ai colori poichè fin da piccolo sempre li ho guardati e visti nelle loro due anime: quella cromatica e quella chimica; sono due anime per me indissolubili e sempre intrecciate. (Ma me ne guardo bene dall'esprimerlo ad alta voce: essere davanti ad un quadro di Van Eyck e vederci il solfuro di mercurio, od apprezzare il cromato di piombo in un girasole di Van Googh suonerebbero come bestemmie... la chimica non è propriamente popolare!). A proposito di solfuro di mercurio ROSSO, mi è venuta la tentazione di provar a farlo per via umida. In natura questo composto è conosciuto come cinabro, ed è un pigmento usato fin dall'antichità per il suo colore rosso acceso in varie tonalità; la provenienza è per lo più spagnola, istriana o toscana, ovvero dalle rare località dove si trovavano le storiche miniere di mercurio di una certa importanza. E' un minerale stabile grazie anche alla sua estrema insolubilità, di colore dal rosso vivace al rosso scuro, a seconda della purezza e dello stato cristallino. Il cinabro (o il vermiglione, ved. più avanti) è stato usato da tutti i pittori, dai grandi geni agli sconosciuti, in tutte le epoche, e fare degli esempi sarebbe riduttivo; tanto per dirne una, scelgo con difficoltà i celebri affreschi della Villa dei Misteri di Pompei, dove la particolare luminosità del rosso delle pareti è dato da una mescolanza di ematite e cinabro. [Pompei, tu che ti sei salvata dall'eruzione del Vesuvio, avrai la forza di salvarti una seconda volta dall'implacabile e ancor più terrificante burocrazia italiana? Povero patrimonio dell'Umanità, in che mani sei capitato ...!]
Alchimie nell'arte
"Alchimie nell'arte" è il titolo di un bellissimo saggio in un volumetto di 235 pagine del prof. Adriano Zecchina che si legge tutto d'un fiato e non lo si vorrebbe finire così presto. La presentazione in quarta di copertina così si conclude: -...questo libro cambierà il vostro modo di guardare ai colori utilizzati nelle opere d'arte...- Naturalmente la frase è rivolta al gran pubblico, proverbialmente digiunissimo di chimica, e di chimica sperimentale ancor più; a me non ha certo cambiato il modo di guardare ai colori poichè fin da piccolo sempre li ho guardati e visti nelle loro due anime: quella cromatica e quella chimica; sono due anime per me indissolubili e sempre intrecciate. (Ma me ne guardo bene dall'esprimerlo ad alta voce: essere davanti ad un quadro di Van Eyck e vederci il solfuro di mercurio, od apprezzare il cromato di piombo in un girasole di Van Googh suonerebbero come bestemmie... la chimica non è propriamente popolare!). A proposito di solfuro di mercurio ROSSO, mi è venuta la tentazione di provar a farlo per via umida. In natura questo composto è conosciuto come cinabro, ed è un pigmento usato fin dall'antichità per il suo colore rosso acceso in varie tonalità; la provenienza è per lo più spagnola, istriana o toscana, ovvero dalle rare località dove si trovavano le storiche miniere di mercurio di una certa importanza. E' un minerale stabile grazie anche alla sua estrema insolubilità, di colore dal rosso vivace al rosso scuro, a seconda della purezza e dello stato cristallino. Il cinabro (o il vermiglione, ved. più avanti) è stato usato da tutti i pittori, dai grandi geni agli sconosciuti, in tutte le epoche, e fare degli esempi sarebbe riduttivo; tanto per dirne una, scelgo con difficoltà i celebri affreschi della Villa dei Misteri di Pompei, dove la particolare luminosità del rosso delle pareti è dato da una mescolanza di ematite e cinabro. [Pompei, tu che ti sei salvata dall'eruzione del Vesuvio, avrai la forza di salvarti una seconda volta dall'implacabile e ancor più terrificante burocrazia italiana? Povero patrimonio dell'Umanità, in che mani sei capitato ...!]