Contro l'afa che si taglia con un coltello e i trentacinque gradi delle pianure, ho avuto la fortuna di gustare per un po' il fresco degli otto (!) gradi e l'aria salutare della vecchia miniera di rame di Predoi in Val Aurina.Dopo Monteneve (assolutamente imperdibile!) in Val Ridanna, molto interessante è anche questa antica miniera, attiva dal 1400 a fine ottocento, e addirittura con un breve periodo a cavallo di tutti gli anni '60.Anche qesto complesso minerario è ottimamente gestito dal Museo Provinciale delle Miniere dell'Alto Adige, presso il cui sito (a questo link) si possono attingere tutte le notizie utili alla visita.Il minerale utile prevalente a Predoi è la calcopirite CuFeS2, immersa in tenore non elevato in una dura matrice scistosa, a sua volta compresa nei graniti e gneiss delle formazioni rocciose delle Alpi Noriche. L'avanzamento nella roccia sterile era faticosissimo e la giacitura della mineralizzazione quasi verticale ha costretto, nel tempo, all'apertura di sempre più lunghe gallerie orizzontali per raggiungere la mineralizzazione partendo da quote inferiori lungo il versante della montagna.Il filone utile partiva inizialmente da quota 2080 e sprofondava per circa 500 metri.Attualmente l'unica galleria visitabile è la St.Ignaz, la più lunga (circa 1000 m) e recente e che è anche l'unica ad essere stata scavata con l'ausilio della polvere nera; tutte le altre più antiche furono aperte a colpi di mazzetta, con un avanzamento di pochi metri all'anno e in condizioni di lavoro oggi semplicemente inconcepibili.Ho trovato interessantissimo in questa miniera il singolare metodo di sfruttamento, tuttora in uso e visibile, detto di "cementazione".Non è altro che il conosciutissimo spostamento di un sale solubile di rame per mezzo del ferro, che anche il chimico più in erba ha visto quando ha immerso il classico chiodo in una soluzione di solfato di rame:CuSO4 + Fe → Cu + FeSO4Il rame ossidato sotto forma di solfato si riduce a metallico ed il ferro metallico ridotto si ossida a solfato, come prescrive la relativa posizione dei due elementi nella serie elettrochimica.Nella miniera di Predoi il sistema consiste in pratica in un lungo canaletto di legno (una cinquantina di metri) lungo il quale scorre un velo d'acqua, proveniente dalla lenta percolazione lungo le rocce mineralizzate.
Rame in Ahrntal
Contro l'afa che si taglia con un coltello e i trentacinque gradi delle pianure, ho avuto la fortuna di gustare per un po' il fresco degli otto (!) gradi e l'aria salutare della vecchia miniera di rame di Predoi in Val Aurina.Dopo Monteneve (assolutamente imperdibile!) in Val Ridanna, molto interessante è anche questa antica miniera, attiva dal 1400 a fine ottocento, e addirittura con un breve periodo a cavallo di tutti gli anni '60.Anche qesto complesso minerario è ottimamente gestito dal Museo Provinciale delle Miniere dell'Alto Adige, presso il cui sito (a questo link) si possono attingere tutte le notizie utili alla visita.Il minerale utile prevalente a Predoi è la calcopirite CuFeS2, immersa in tenore non elevato in una dura matrice scistosa, a sua volta compresa nei graniti e gneiss delle formazioni rocciose delle Alpi Noriche. L'avanzamento nella roccia sterile era faticosissimo e la giacitura della mineralizzazione quasi verticale ha costretto, nel tempo, all'apertura di sempre più lunghe gallerie orizzontali per raggiungere la mineralizzazione partendo da quote inferiori lungo il versante della montagna.Il filone utile partiva inizialmente da quota 2080 e sprofondava per circa 500 metri.Attualmente l'unica galleria visitabile è la St.Ignaz, la più lunga (circa 1000 m) e recente e che è anche l'unica ad essere stata scavata con l'ausilio della polvere nera; tutte le altre più antiche furono aperte a colpi di mazzetta, con un avanzamento di pochi metri all'anno e in condizioni di lavoro oggi semplicemente inconcepibili.Ho trovato interessantissimo in questa miniera il singolare metodo di sfruttamento, tuttora in uso e visibile, detto di "cementazione".Non è altro che il conosciutissimo spostamento di un sale solubile di rame per mezzo del ferro, che anche il chimico più in erba ha visto quando ha immerso il classico chiodo in una soluzione di solfato di rame:CuSO4 + Fe → Cu + FeSO4Il rame ossidato sotto forma di solfato si riduce a metallico ed il ferro metallico ridotto si ossida a solfato, come prescrive la relativa posizione dei due elementi nella serie elettrochimica.Nella miniera di Predoi il sistema consiste in pratica in un lungo canaletto di legno (una cinquantina di metri) lungo il quale scorre un velo d'acqua, proveniente dalla lenta percolazione lungo le rocce mineralizzate.