Era da qualche anno che mi ero segnata come "da fare" la sintesi dell'acido citrazinico, questo bell'eterociclico che si vede qui accanto.Qualche giorno fa ho dedicato una buona porzione di giornata a questo esperimento; sospettavo che mi avrebbe fatto tribolare, ma mi aspettavo alla fine almeno un premiuccio di consolazione. Il disgraziato non mi ha voluto dare nemmeno questo, proprio a conferma che non tutte le ciambelle riescono col buco.Ma voglio riassumere la sintesi nei particolari, nel caso servisse a qualcuno che mi legge, il quale, se esiste e sarà più fortunato, mi correggerà...Premetto che si trovano in rete ottimistiche notizie su questa sintesi, bibliografiche e sperimentali, sulle quali mi sono basato dopo averle tutte ben valutate.L'acido citrazinico deriva dalla reazione a caldo tra l'acido citrico e l'urea, due reagenti di nessun costo e reperibili ovunque.Avete presente il canto delle sirene che ammaliava i marinai? Due reagenti di nessun costo e reperibili ovunque non dovrebbero a maggior ragione incantare qualche chimico sperimentale? Sarà forse proprio per questo che poi, alla fine, son rimasto sirenamente a bocca asciutta... La bibliografia consiglia di partire da una miscela di acido citrico/urea con un rapporto molare di 1:3, e così ho fatto, partendo da 20 g di citrico.Dopo aver ben mescolato in mortaio i due componenti li ho posti in un becher su bagno a sabbia ed innalzato la temperatura.A circa 70° inizia la fusione e da circa 80° il primo schiumeggiamento per lo svolgimento di ammoniaca.Innalzare quindi la temperatura fino a 150°-155° e tenerla per circa un'ora; si ha dapprima ingiallimento e poi il colore vira sempre più allo scuro, mentre continuano a svolgersi bolle di gas; ho fatto attenzione a non mai superare la temperatura indicata, ottenendo alla fine un "caramello" denso e nero con riflessi giallastri.
Citrazinic acid: failed!
Era da qualche anno che mi ero segnata come "da fare" la sintesi dell'acido citrazinico, questo bell'eterociclico che si vede qui accanto.Qualche giorno fa ho dedicato una buona porzione di giornata a questo esperimento; sospettavo che mi avrebbe fatto tribolare, ma mi aspettavo alla fine almeno un premiuccio di consolazione. Il disgraziato non mi ha voluto dare nemmeno questo, proprio a conferma che non tutte le ciambelle riescono col buco.Ma voglio riassumere la sintesi nei particolari, nel caso servisse a qualcuno che mi legge, il quale, se esiste e sarà più fortunato, mi correggerà...Premetto che si trovano in rete ottimistiche notizie su questa sintesi, bibliografiche e sperimentali, sulle quali mi sono basato dopo averle tutte ben valutate.L'acido citrazinico deriva dalla reazione a caldo tra l'acido citrico e l'urea, due reagenti di nessun costo e reperibili ovunque.Avete presente il canto delle sirene che ammaliava i marinai? Due reagenti di nessun costo e reperibili ovunque non dovrebbero a maggior ragione incantare qualche chimico sperimentale? Sarà forse proprio per questo che poi, alla fine, son rimasto sirenamente a bocca asciutta... La bibliografia consiglia di partire da una miscela di acido citrico/urea con un rapporto molare di 1:3, e così ho fatto, partendo da 20 g di citrico.Dopo aver ben mescolato in mortaio i due componenti li ho posti in un becher su bagno a sabbia ed innalzato la temperatura.A circa 70° inizia la fusione e da circa 80° il primo schiumeggiamento per lo svolgimento di ammoniaca.Innalzare quindi la temperatura fino a 150°-155° e tenerla per circa un'ora; si ha dapprima ingiallimento e poi il colore vira sempre più allo scuro, mentre continuano a svolgersi bolle di gas; ho fatto attenzione a non mai superare la temperatura indicata, ottenendo alla fine un "caramello" denso e nero con riflessi giallastri.