Qualche giorno fa, in una anomala giornata di fine ottobre quasi estiva, camminando lungo il sentierino che dall'abbazia di San Galgano conduce a Montesiepi mi è capitato casualmente di buttar l'occhio su un sasso che, avendo un po' di esperienza in queste cose, proprio un sasso-sasso non mi pareva.San Galgano è il personaggio storico della spada nella roccia (quella vera, non la storiella di Re Artù), e Montesiepi è la bella chiesetta a cupola bicroma dove è piantata, appunto nella roccia la spada di quel tizio che abbandonò abbastanza platealmente il mondo materiale per entrare in quello spirituale.Quando la grande abbazia cistercense fu costruita (siamo nel milleduecento) il cantiere divenne assai importante ed era supportato da opere di lavoro di ogni tipo, dalla fonderia per i vetri, da forni per la calce, oltre a tutto quanto concernente la scalpellineria e la lavorazione della pietra in generale.Per quanto riguarda i metalli vi erano addirittura forni per la loro produzione, utilizzando minerali provenienti probabilmente dall'Isola d'Elba o dalle non lontane Colline Metallifere, nella zona di Massa Marittima.Quel sasso di cui dicevo all'inizio si è rivelato alla prima occhiata (e alla prima presa in mano per saggiarne il peso specifico) un minerale ferroso, del quale non mi azzardo a dire se si tratti di un frammento di un antico minerale alloctono o se più semplicemente derivi da qualche vicina vena mineralizzata superficiale.
Il ferro di San Galgano
Qualche giorno fa, in una anomala giornata di fine ottobre quasi estiva, camminando lungo il sentierino che dall'abbazia di San Galgano conduce a Montesiepi mi è capitato casualmente di buttar l'occhio su un sasso che, avendo un po' di esperienza in queste cose, proprio un sasso-sasso non mi pareva.San Galgano è il personaggio storico della spada nella roccia (quella vera, non la storiella di Re Artù), e Montesiepi è la bella chiesetta a cupola bicroma dove è piantata, appunto nella roccia la spada di quel tizio che abbandonò abbastanza platealmente il mondo materiale per entrare in quello spirituale.Quando la grande abbazia cistercense fu costruita (siamo nel milleduecento) il cantiere divenne assai importante ed era supportato da opere di lavoro di ogni tipo, dalla fonderia per i vetri, da forni per la calce, oltre a tutto quanto concernente la scalpellineria e la lavorazione della pietra in generale.Per quanto riguarda i metalli vi erano addirittura forni per la loro produzione, utilizzando minerali provenienti probabilmente dall'Isola d'Elba o dalle non lontane Colline Metallifere, nella zona di Massa Marittima.Quel sasso di cui dicevo all'inizio si è rivelato alla prima occhiata (e alla prima presa in mano per saggiarne il peso specifico) un minerale ferroso, del quale non mi azzardo a dire se si tratti di un frammento di un antico minerale alloctono o se più semplicemente derivi da qualche vicina vena mineralizzata superficiale.