Eravamo venuti a sapere, io e il Danilo, giovani e studenti, che in alta Val Codera verso il Pizzo Trubinasca c'erano le pegmatiti.E in quelle pegmatiti sapevamo pure che con accettabile probabilità ("accettabile probabilità" lo dico adesso, allora dicevamo "CERTEZZA ASSOLUTA") avremmo trovato il silicoalluminato di berillio Be3Al2Si6O18, varietà acquamarina.Le acquemarine, le sorelline dello smeraldo! Roba grossa, roba da andarci di corsa!E di corsa ci andammo, vedendoci già in possesso di azzurrini cristalli da far invidia alle vetrine di Via Montenapoleone.Ci andammo carichi come somari di oggetti di ogni tipo; l'unico paragone che mi viene in mente sono appunto i somari e gli sherpa nepalesi quando ancora non avevano i sindacati.A proposito di pegmatiti, le solite due parole.Le pegmatiti sono rocce abbastanza rare che accompagnano talvolta le intrusioni granitiche e sono costituite principalmente da quarzo (ossido di silicio SiO2), feldspato (silicoalluminato di potassio KAlSi3O8) e mica (in questo caso muscovite KAl2(Si3Al)O10(OH,F)2), assieme ad altri minerali minori.Si differenziano sostanzialmente dai comuni graniti perchè sono caratterizzate da una struttura a grana molto grossa, nella quale si vedono bene i cristalli dei vari componenti formatisi durante l'ultima fase di solidificazione di un residuo magamatico.Se si fossero verificate particolari condizioni, fra le quali temperatura relativamente bassa (450-700°), presenza di fase vapore ed elevatissime pressioni si sarebbero formate.Importante è che spesso nelle pegmatiti si trovano concentrazioni di minerali poco comuni (berillo, columbite, zircone, tormalina, wolframite, cassiterite, granato, tantalite, molibdenite ecc., non tutti insieme naturalmente!) che ne fanno una roccia sempre assai interessante, sia dal punto di vista mineralogico sia da quello economico quando si verifica una presenza sfruttabile di elementi rari (berillio, tantalio, tungsteno, litio, molibdeno, ecc.). ...°°°OOO°°°...
Negli anni '70, a caccia di acquemarine
Eravamo venuti a sapere, io e il Danilo, giovani e studenti, che in alta Val Codera verso il Pizzo Trubinasca c'erano le pegmatiti.E in quelle pegmatiti sapevamo pure che con accettabile probabilità ("accettabile probabilità" lo dico adesso, allora dicevamo "CERTEZZA ASSOLUTA") avremmo trovato il silicoalluminato di berillio Be3Al2Si6O18, varietà acquamarina.Le acquemarine, le sorelline dello smeraldo! Roba grossa, roba da andarci di corsa!E di corsa ci andammo, vedendoci già in possesso di azzurrini cristalli da far invidia alle vetrine di Via Montenapoleone.Ci andammo carichi come somari di oggetti di ogni tipo; l'unico paragone che mi viene in mente sono appunto i somari e gli sherpa nepalesi quando ancora non avevano i sindacati.A proposito di pegmatiti, le solite due parole.Le pegmatiti sono rocce abbastanza rare che accompagnano talvolta le intrusioni granitiche e sono costituite principalmente da quarzo (ossido di silicio SiO2), feldspato (silicoalluminato di potassio KAlSi3O8) e mica (in questo caso muscovite KAl2(Si3Al)O10(OH,F)2), assieme ad altri minerali minori.Si differenziano sostanzialmente dai comuni graniti perchè sono caratterizzate da una struttura a grana molto grossa, nella quale si vedono bene i cristalli dei vari componenti formatisi durante l'ultima fase di solidificazione di un residuo magamatico.Se si fossero verificate particolari condizioni, fra le quali temperatura relativamente bassa (450-700°), presenza di fase vapore ed elevatissime pressioni si sarebbero formate.Importante è che spesso nelle pegmatiti si trovano concentrazioni di minerali poco comuni (berillo, columbite, zircone, tormalina, wolframite, cassiterite, granato, tantalite, molibdenite ecc., non tutti insieme naturalmente!) che ne fanno una roccia sempre assai interessante, sia dal punto di vista mineralogico sia da quello economico quando si verifica una presenza sfruttabile di elementi rari (berillio, tantalio, tungsteno, litio, molibdeno, ecc.). ...°°°OOO°°°...