CHIMICA sperimentale

Un libro prezioso


Sicuramente uno dei libri più preziosi che ho nella mia piccola biblioteca è un manuale indue volumi di non grande formato ma di circa 300 pagine l'uno: l'autore è il sig. Felice Ambrosioni, il titolo è "Manuale per i Droghieri" ed è edito in Pavia nel 1823.La consistenza e l'odore della cellulosa, le macchie marroni proprio sul titolo, il delizioso color giallino della carta, tutto esprime il lungo tempo passato e l'uso intenso che una volta si faceva dei libri, oggetti troppo preziosi per non essere sfogliati e risfogliati più volte, consultati, letti insomma come ogni libro serio impone!Altrettanto interessante è il contenuto, che spazia fra quella miriade di sostanze, o meglio "droghe" come si diceva allora (e si pronunciava questo nome senza tema di citare un vocabolo ora scomodo e troppo significativo in altro ambito); droghe vegetali e minerali, artificiali e naturali, tutte accomunate da un'utilità spiccia e immediata nei bisogni di una società non ancora avvezza ai prodotti dell'industria e di una medicina scientifica ancora agli inizi.Ecco per esempio il paragrafo dedicato all'Elemento n. 33: 
 Ho trovato sulla rivista Caleidoscopio Letterario, trattando della Chimica Clinica Italiana dell'Ottocento, una ottima biografia del nostro Ambrosioni, che brevemente riassumo.E' vissuto a Pavia dal 1790 al 1843, dedicandosi agli studi chimico-farmaceutici e raggiungendo tale competenza da esser chiamato a ricoprire la carica di capo speziale all'Ospedale S.Matteo.La sua prima e più famosa opera è proprio il "Manuale per i droghieri", in cui dimostra estese conoscenze scientifiche e storiche, oltre a notevoli doti di divulgatore, come effettivamente ho verificato. Anche lui (come i più noti Paolo Gorini e Girolamo Segato) si è occupato della ricerca allora di moda sulla conservazione e mummificazione dei corpi, compiendo perfino un viaggio in Egitto per lo studio delle mummie.In seguito si è applicato a notevoli ricerche sullo studio dello zucchero nel sangue dei diabetici, tanto che i suoi lavori possono essere inseriti nelle tappe fondamentali della storia del diabete. Fu insomma un oggi quasi dimenticato farmacista, che però ha avuto un ruolo importante nelle ricerche di chimica applicate alla medicina e la cui figura di ricercatore è stata in qualche modo giustamente rivalutata.Ecco l'incipit della prefazione del Manuale, col bel lessico alto-ottocentesco dello stesso Ambrosioni:- Spirata col lasso degli anni la celebrità del Dizionario delle Droghe del Lemery... restò a quei Droghieri che amano di conoscere la patria, la provenienza e la natura delle sostanze ch'essi maneggiano, un vuoto a cui supplire...Inutile dire che per gli appassionati di queste cose è un libro che si legge volentieri, centellinando ogni articolo dedicato ad una sostanza come un buon vino da meditazione.La prossima volta metterò un saggio pratico: parlerò, anzi parlerà l'Ambrosioni, del solfato di rame... pardon, che dico mai, siamo nel 1823: del --> Vetriolo di Cipro!