Creato da paoloalbert il 20/12/2009

CHIMICA sperimentale

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Sintesi elettrolitica del Bromato di potassio

Post n°25 pubblicato il 10 Aprile 2010 da paoloalbert

Il post precedente lasciava in sospeso l'uso della celletta: a cosa sarebbe servita?
Eccoci qui per la fine della storia in due puntate: a preparare il bromato di potassio per via elettrolitica!
Ho effettuato la sintesi con opportuni accorgimenti e osservazioni più accurate di quelle del video citato e premetto subito che l'esperienza viene bene ed il prodotto ottenuto (se ben lavato) è puro.

Come partire:
serve (naturalmente oltre alla cella elettrolitica) una soluzione satura di KBr (50 g in 80 ml di acqua), alla quale va aggiunta una puntina di spatola (meno di 1 g) di K2Cr2O7  , visto che tutte le fonti suggeriscono questo particolare per incrementare la resa.

 

Potassio bromato 1


Mettere la soluzione nella cella e cominciato l'elettrolisi regolando la corrente (non la tensione!) dell'alimentatore sugli Ampere voluti.
Ho cominciato con 2 A; sapendo l'area dell'anodo (circa 10 cm2), la densità di corrente iniziale è stata circa 20 A/dm2.
Nelle foto (fatte per prova in un becker prima di usare la cella definitiva) si vede l'inizio dell'ossidazione, con il bromo che si forma all'anodo e scende verso il basso.
Al catodo si svolge abbondantissimo idrogeno. Gli elettrodi in carbone si sono dimostrati adeguati; piccole quantità di carbonio si disgregano e passano nella soluzione, ma in quantità minima e separabile.
Diversamente dal video Youtube, la cella inoltre è stata posta sull'agitatore magnetico e la soluzione accuratamente mescolata durante tutto il tempo dell'elettrolisi.

Omettendo i passaggi redox --> bromuro --> bromo --> ipobromito --> bromato, la reazione riassuntiva è la seguente:

Br- + 3 H2O --> BrO3- + 3 H2

e poichè l'ox del Br passa da -1 a +5, vengono coinvolte sei moli di elettroni per mole di bromuro e quindi (leggi di Faraday) il rapporto bromato/corrente consumata è molto sfavorevole (serve una notevole quantità di corrente per ossidare poco bromuro).
Avviene anche in piccola parte la reazione secondaria:

6 BrO- + 3 H2O --> 2 BrO3- + 4 Br- + 6 H+ + 3/2 O2 + 6 e-

ed effettivamente si nota all'anodo un leggero svolgimento di ossigeno (notevole alla fine, quando la conc. di Br- è bassa, ma ciò non inficia la procedura).

 

Potassio bromato 2


Facendo il calcolo con la legge di Faraday, operando a soli 2 A il tempo necessario per l'ossidazione totale si dimostra troppo lungo (35 ore) e quindi ho aumentato la corrente a 5 A (50 A/dm2) ed elettrolizzato per circa 10 ore; con questa corrente la soluzione si scalda molto per effetto Joule (circa 60-70°) e dopo qualche ora comincia a precipitare anche a caldo il bromato come polvere cristallina.
Durante la procedura l'ho separato tre volte per filtrazione per avere sempre una soluzione abbastanza limpida, anche se sempre giallastra e scura; ho proceduto così per il totale delle 10 ore. Si poteva insistere per ottenere una maggior resa, ma mi sono stufato e fermato qui.
Raffreddata la cella con ghiaccio, ho filtrato e lavato tutti i precipitati raccolti con acqua ghiacciata, per perdere la minor quantità possibile di KBrO3 e nel contempo portar via la maggior quantità possibile di KBr residuo.
Alla fine ho ottenuto 29 g di puro KBrO3; volendo, lo si potrebbe ricristallizzare da acqua bollente per avere cristalli più grossi, ma se ne perde un po' e non è indispensabile.

 

Potassio bromato


Considerazioni finali: la sintesi ossidativa è utilitaristica per fini pratici (oltre al KBrO3 si può produrre anche lo iodato KIO3), ma come previsto è molto lunga e dispendiosa in corrente consumata (fa toccare con mano la seconda legge di Faraday: quello che ti frega sono i sei elettron/mole).
Per il massimo rendimento (fino al 97%) la bibliografia consiglierebbe di usare anodi in titanio e catodi in acciaio inox: se riesco a trovare una lamina in titanio magari la differenza, magari trasformando stavolta lo ioduro in iodato...

 

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Commenti al Post:
mmcapponi
mmcapponi il 11/04/10 alle 12:19 via WEB
Ciao PA! Bell'esperimento, esposto in maniera chiara. Per gli elettrodi in titanio e acciaio inox: le punte per il trapano non potrebbero essere adatte allo scopo? A presto!!!
 
 
paoloalbert
paoloalbert il 11/04/10 alle 18:01 via WEB
Nitruro di titanio... Questa potrebbe essere una buona idea alla quale non avevo minimamente pensato. Quando farò per questa via un po' di KIO3 proverò ad usare una di quelle belle punte gialle (magari cinese con dentro l'acciaio tarocco, ma fuori elegantemente rivestita con TiN). Marco, grazie della segnalazione!
 
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