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CHIMICA sperimentale

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La sfilata delle Acque storiche

Post n°89 pubblicato il 16 Marzo 2011 da paoloalbert

Siamo in periodo di Carnevale (chimico, s'intende...): perchè non far sfilare virtualmente delle mascherine in costume d'epoca, travestite da Acque storiche?
Infatti c'è acqua e acqua nella vecchia chimica dei miei post: anzi ce ne sono tante!
Andiamo a dare un'occhiata...

Faccio marciare queste "Acque storiche" così come me le sono ricordate, più o meno secondo l'uso che di questa "acqua" si faceva; non è detto che siano tutte formate letteralmente da H2O, (anzi nessuna lo è del tutto)  e nemmeno che siano completamente obsolete: qualcuna di esse si usa ancora ed ha conservato il nome originale. Immaginiamocele vestite come meglio ci pare: taca banda!



LE ACQUE ALOGENATE

Le soluzioni acquose degli alogeni sono abbastanza importanti per la chimica analitica:

Acqua di cloro: è una soluzione di due volumi di cloro Cl2 in un volume di acqua (il cloro è poco in peso!); si forma un equilibrio ionico di Cl-, H+ e ClO-. Ha le stesse proprietà ossidanti del cloro gassoso, ma in forma blanda e maneggevole.

Acqua di bromo: bella soluzione di colore rosso aranciato al 3% di Br2; usata soprattutto in chimica organica per il riconoscimento dei doppi legami, ai quali il bromo si lega con conseguente decolorazione del reattivo.

Esisteva anche una sfuggente Acqua di iodio, utile per la conferma analitica dei bromuri col metodo all'argento.


LE ACQUE "ALCALINO-TERROSE"

Chiamo in questo modo le soluzioni acquose degli idrossidi dei metalli alcalino-terrosi.

Acqua di calce: soluzione allo 0,5% di idrossido di calcio, Ca(OH)2; serve/serviva come liquido alcalino in varie occasioni, in arte, nel restauro, per regolare il pH degli acquari, ecc.

Acqua di barite: soluzione al 5% di idrossido dai bario, Ba(OH)2; può essere ancora utile per la rivelazione o la conferma della presenza di anidride carbonica in un gas: il Ba(OH)2 in presenza di anidride carbonica (CO2) si trasforma in carbonato di bario BaCO3 insolubile e ben visibile.

Per completezza c'era una volta anche la più esotica e suggestiva Acqua di stronziana, Sr(OH)2, di usi analoghi, dove il metallo alcalino-terroso è il simpatico Stronzio.


LE ACQUE MEDICINALI

Le acque ad uso di farmacopea sono infinite se ci si vuol riferire anche ai decotti e soluzioni di sostanze curative di origine per lo più vegetale; in questa sede voglio ricordare invece solo un paio di acque prettamente chimiche, la cui presenza nelle domestiche "farmacie" risale fino a non molti decenni fa.

Acqua borica: soluzione al 3% di acido borico, H3BO3, estratto soprattutto da alcune sorgenti toscane di vapore caldo (soffioni boraciferi); l’acqua borica veniva generalmente utilizzata per disinfettare leggere lesioni come eczemi e ustioni, e per bagni oculari. Ricordo che mia nonna ne aveva sempre una bottiglia pronta nell'armadietto... assieme a tante altre belle cose dei tempi che furono. Sicuramente devo qualcosa anche a mia nonna riguardo il virus chimico che mi ha contagiato sin da piccolo!

Acqua vegeto-minerale: era una soluzione al 1% di acetato basico di piombo, Pb(CH3-COO)2.Pb(OH)2, ed era detta anche Acqua di Saturno; serviva per lenire i dolori dovuti a contusioni o slogature. Oggi questo zuccherino sale di piombo, anche allora sorvegliato speciale, non sarebbe certo lasciato libero...).

Acqua epatica (anche Acqua zolfa): è una soluzione naturale di acido solfidrico H2S.
Ancora oggi questa acqua termale è in vendita (a carissimo prezzo!) in minibottigliette con spruzzatore per irrigazioni nasali. Sentite cosa dice in merito Pier Segni sulle sue "Chiose sopra Dante" nel 1846:
"Et era questo lago sì puzzolente in alcune parti per l'acqua zolfa che dentro vi entrava, che spesse volte gli uccelli che sopra vi volavano, per lo gran puzzo cadevano morti".

Acqua tofana: mi prendo la libertà di aggiungere qui, anche se certamente medicinale non è, la cosiddetta Acqua tofana o Acquetta di Perugia: nonostante il nome carino e insospettabile, era una micidiale soluzione, in gran voga soprattutto nel periodo rinascimentale, di anidride arseniosa As2O3, con aggiunta di altre sostanze estremamente tossiche (sali di piombo, alcaloidi come cantaridina, atropina, aconitina) usata espressamente per avvelenare il prossimo. E' uno dei simboli degli antichi veleni, un tempo assai più usati di oggi per liberarsi degli scomodi concorrenti agli effimeri troni o, più modestamente, dei concorrenti... di letto!


LE ACQUE SBIANCANTI

Sono soluzioni di ipocloriti alcalini, utili prodotti per l'industria e per l'impiego domestico.

Acqua di Javel: è una soluzione al 5% di ipoclorito di sodio, NaClO, ed è ancora ai giorni nostri sulla cresta dell'onda. Se potessimo andare in un ipotetico supermercato di un secolo fa, la normale candeggina si troverebbe sullo scaffale in una bella bottiglia di vetro con una arzigogolata etichetta belle epoque: "Acqua di Javel"! (dal nome del quartiere parigino Javel, nel quale lavorava a fine '700 il famoso chimico C.L.Berthollet).

Acqua di Labarraque: idem come sopra, ma si dà un po' le arie da nobile! Anzichè essere plebeo ipoclorito di sodio era aristocratico ipoclorito di potassio KClO.
Non è più in uso da un centinaio d'anni perchè i sali potassici costano assai di più di quelli sodici e non ha quindi ragion d'essere.

Acqua ossigenata: il perossido di idrogeno H2O2 non è certo caduto in disuso e rimane un importantissimo prodotto industriale e reagente chimico. Come uso detergente/sbiancante l'acqua ossigenata viene oggi usata spesso sotto forma di perborato di sodio (NaBO2.H2O2.3H2O) , ormai anche lui sostituito dal percarbonato di sodio (Na2CO3.1,5H2O2), sostanze che in acqua calda liberano H2O2 e indirettamente ossigeno attivo, dalle proprietà disinfettanti e sbiancanti per il bucato.
L'acqua ossigenata entrerebbe di diritto anche nelle precedenti acque medicinali, ma la cito solo qui dato che la sua azione disinfettante è dovuta proprio allo svolgimento di ossigeno attivo, fortemente ossidante.


LE ACQUE ACIDE

Non mi riferisco alle deboli e dannose piogge acide, ma a sostanze che acide lo sono veramente in massimo grado.

Acqua regia: L'acqua regia è una miscela composta da un volume di acido nitrico HNO3 e tre volumi di acido cloridrico HCl concentrati. I due acidi mescolati danno origine al cloruro di nitrosile NOCl, sostanza estremamente aggressiva nei confronti di quasi tutti i metalli; il suo nome deriva dalla sua capacità di sciogliere i metalli nobili, oro compreso, considerato dagli alchimisti il "re dei metalli" in quanto praticamente inattaccabile dalle altre sostanze. Nessuno dei due acidi che compongono l'acqua regia riuscirebbe singolarmente ad attaccare l'oro ed il platino; d'altra parte vi sono alcuni metalli particolari, come il tantalio, l'iridio, l'osmio e pochi altri, che sono eroicamente in grado di resistere anche all’acqua regia!

Acqua forte: è acido nitrico, HNO3, al 65%; si usava e si usa ancora per la corrosione del rame nella fabbricazione delle cosiddette "acqueforti"; è una tecnica di stampa nella quale lastre di rame sono incise opportunamente con immagini per mezzo dell'acido, e forniscono le matrici per delle vere opere d'arte, alle quali si sono cimentati grandissimi artisti del passato e del presente (allego in fondo come piccolo esempio una vecchia cartolina ottocentesca ottenuta all'acquaforte).


LE ACQUE SOLVENTI

Acqua ragia: dal greco "radnis" goccia, si intende per acqua ragia un distillato ottenuto dalla resina che stilla dalle conifere, specialmente dal pino marittimo. Mi è capitato di vedere di persona questa raccolta qualche anno fa campeggiando in un suggestivo bosco portoghese circondato da queste profumate piante, ognuna col suo barattolino alla base pieno di resina!
E' detta anche olio di trementina o essenza di trementina ed è un liquido incolore, di odore penetrante, usato come solvente; è composta principalmente da terpeni (pinene) e  sesquiterpeni.
I terpeni sono biomolecole costituite da multipli dell'isoprene...
L'acqua ragia naturale (più costosa) è sempre più sostituita dalla cosiddetta "acqua ragia minerale", che è una miscela di idrocarburi alifatici e in minor misura aromatici. Per motivi commerciali si tende a mantenere il nome originale per dare un senso più "naturale"  al prodotto, visto che oggi la stupida moda del "chimicamente corretto" impone che tutto ciò che è "naturale" sia buono e tutto ciò che è "chimico" sia  per definizione cattivo.

L'Acqua in sè è il principale solvente della natura, ma ciò è sottinteso e non val la pena di aggiungere nulla a questo concetto, che è fondamentale e complesso dal punto di vista chimico-fisico, ma che esula da questi nostri semplici discorsi.

Le mie 16 liquide mascherine del Carnevale Chimico sono sfilate, magari qualcuna mi è anche sfuggita... se la trovate in giro, ditemelo! Mi spiace solo non poter abbinare ad ogni "acqua" una adeguata immagine, che ci sarebbe stata benissimo! Ma ne sarebbe risultato un post troppo ingombrante (lo è già così com'è!) ed allora ne metto solo una in rappresentanza di tutte e in omaggio, se mi è permesso il singolare accostamento, all'acido nitrico e a Durer, con la sua acquaforte sull'Arte e l'Alchimia.


Arte alchimia Durer

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