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CHIMICA sperimentale

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Nikolai Nikolaevic Zinin

Post n°230 pubblicato il 15 Aprile 2013 da paoloalbert

Val la pena ricordare anche qui Nikolai Zinin per qualche motivo.
Innanzitutto perchè fu uno scienziato di grande talento (matematico, astronomo e soprattutto chimico), poi perchè non è un nome molto conosciuto da noi ed infine perchè la prossima volta presenterò una semplice sintesi che lo riguarderà da vicino.

Due parole sulla biografia.
Nikolai (nato a Shusha oggi in Ucraina nel 1812), pur rimasto presto orfano dei genitori, dimostrò subito di essere un bambino dotato e intraprendente, come spesso capita a chi ha dovuto lottare fin da subito con la vita.
Nel 1830 si iscrisse al dipartimento di Matematica e Fisica dell'Università di Kazan, attirando l'attenzione dei suoi professori (principalmente il matematico Lobachevsky e l'astronomo Simonov).
Terminati gli studi presso l'Università, nel 1833 ricevette un dottorato di ricerca e una medaglia d'oro per un saggio sul moto dei pianeti; nel 1835 Zinin si dedicò con successo anche alla chimica, invogliato dal grande Lobachevsky che riteneva che i chimici fossero gli uomini di scienza di cui la Russia avesse più bisogno in quel momento.
Il giovane Zina fu mandato a studiare all'estero, naturalmente in Germania, patria della chimica teorica e sperimentale.
Fu prima a Berlino ma poi anche in altri laboratori europei, presso le cattedre di insigni scienziati di quel tempo (a Parigi, a Londra, e a Giessen con Justus Liebig).

Pubblicò il suo primo articolo in «Liebig Annalen», nel 1839, nel quale Zinin descrisse un nuovo metodo catalitico per trasformare l'aldeide benzoica in benzoino; seguirono poi altri lavori su parecchi derivati benzoici.
Nel 1840 ricevette il grado di Dottore in Scienze e ritornò in Russia, dove per molti anni ricoprì numerosi e prestigiosi incarichi in varie istituzioni scientifiche del suo paese.
Nel 1868, insieme a Mendeleev, Menshutkin e altri organizzò la Società Chimica Russa, della quale fu per dieci anni il presidente.

Nel 1842 Zinin aveva scoperto la reazione (che prende il suo nome) di riduzione dei nitro composti aromatici ad ammine per mezzo del solfuro di ammonio, riuscendo ad ottenere in questo modo l'anilina, l'α-naftilammina e altri amminoderivati (azo e idrazobenzene, e analoghi).
Nel 1852 ottenne la senape artificiale (il simpatico isotiocianato di allile, del quale ho già parlato) partendo da ioduro di allile e tiocianato di potassio; questo esperimento lo ripeterei assai volentieri se avessi nei miei scalcinati scaffali qualche buon alogenuro di allile!
Negli anni seguenti molte furono le altre ricerche e sintesi interessanti che non vengono qui citate; ma decisamente Nikolai si era anche dimostrato un ottimo chimico sperimentale.

Quando nel 1853 l'esercito anglo-franco-turco sbarcò in Crimea per quella guerra che da questa penisola prende il nome, Zinin con l'aiuto del giovane ingegnere Petrushevski fece il possibile per fornire all'esercito russo gli esplosivi più potenti, specialmente studiando un metodo avanzato per produrre grandi quantità di nitroglicerina e per renderne l'uso più sicuro. Provò prima a farla assorbire nella polvere nera (ehmm... qui non mi trova molto d'accordo!) e poi nel carbonato di magnesio!

E' singolare come la geniale idea dell'impregnazione in una massa inerte sia stata sfruttata alcuni anni più tardi (e con ben altri risultati, soprattutto economici!) da Alfred Nobel, sostituendo l'MgCO3 con la farina fossile; a tal proposito Zinin ebbe a dire in seguito: -"da Nobel mi son fatto soffiare la dinamite da sotto il naso!".

Guarda dove ci portano ora le associazioni di idee: della sconosciuta "dinamite di Zinin" è lecito pensare che forse dovette farne le spese anche il corpo di spedizione italiano inviato in Crimea nel 1855 dal nostro Cavour.
Chi non ricorda questo famoso intervento militare? Quando si studiava sul serio il Risorgimento sui vecchi libri di scuola, esso era dato come una delle geniali trovate di Camillo Benso per "fare l'Italia".

Ma questa è proprio tutta un'altra Storia...

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Commenti al Post:
mmcapponi
mmcapponi il 15/04/13 alle 11:45 via WEB
Bel testo, PA! Zinin lo avevo ricordato anch'io sul mio blog, in occasione del bicentenario della nascita (25 agosto). Di lui sono in qualche modo "figlio", visto che anche io mi sono occupato di riduzione di nitroderivati aromatici: niente solfuri ma un bel sistema catalitico! La chimica corre...
 
 
paoloalbert
paoloalbert il 15/04/13 alle 17:10 via WEB
Infatti quando mi viene in mente di fare la storia di qualche vecchio scienziato, mi chiedo sempre: ne avrà magari già parlato Marco? Leggo sempre, ma non sempre ricordo... in ogni caso i nostri lavori sono sempre complementari e mai si accavallano. Non per la riduzione, ma per la condensazione avrei voluto usare l'originale sistema catalitico (CN-) di Zinin, ma ovviamente non è possibile ai nostri tempi...
 
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