Paolo Buttiglieri

IL BOIA E IL CUCCIOLO


Quanto impegno mettiamo nel giudicare gli altri. Invece di porgere la mano digrigniamo i denti, lanciamo un'occhiataccia, mettiamo la mano in tasca in cerca del portafoglio, stringiamo a noi la borsetta. E come giudici imparziali emettiamo la nostra sentenza. Tiriamo fuori il patibolo dalla borsa e invitiamo l'altro ad avvicinarsi e salirci su. Se recalcitra gli offriamo uno zuccherino e gli diciamo dai non ti preoccupare, non ti succederà niente. Ma lui vede qua e la delle teste insanguinate di chi lo ha preceduto. Oggi, gli diciamo, il patibolo, oops il termovalorizzatore è perfetto. Metti dentro l'immondizia e ne esce benzina. Neanchè Gesù era arrivato a tanto. Avvicina il collo gli diciamo. Lui è titubante. Allora gli indichiamo Berlusconi. Vedi come è felice testa d'asfalto? Vuoi essere come lui. Abbandona l'ultima resistenza e ci porge il collo. Il boia che c'è in noi si frega le mani. Ma il cucciolo che c'è anche lui in noi ci dice: ma che stai facendo?