Parole Libere

ADDIO PRESIDENTE GENTILUOMO


Ieri pomeriggio ho appreso della scomparsa di Giacinto Facchetti.Da interista la cosa mi ha molto colpito, rattristato... non lo avevo mai visto giocare dal vivo (son troppo giovane) ma quando si parlava o si leggeva della Grande Inter c'era sempre il suo nome. Colonna anche della nazionale mi faceva sempre un certo effetto sapere che lui, difensore goleador, si era fatto espellere una sola volta in tutta la sua lunghissima carriera. Quando ero più giovane mi procurava, tramite amici comuni, i biglietti per andare allo stadio, sarà per questo che lo ho sempre visto come come una persona buona e generosa, come era sul campo. Era prima di tutto un grande uomo, un grande tifoso neroazzurro. Ricordo quando entrò nell'ambiente Inter insieme a Moratti, quando diventò presidente... uomo d'altri tempi, leale, corretto, forte, altruista ma sempre pronto a farsi valere rispettando però le regole.Mi auguro che ovunque sia ora abbia rimesso gli scarpini e sia di nuovo in campo agli ordini di Helenio Herrera e sotto gli occhi di Peppino Prisco.Ecco l'ultimo saluto del proprietario dell'Inter Massimo Moratti:Caro Cipe,non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile.Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me.Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili.Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane.Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace.Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare.Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi.Massimo MorattiAddio Presidente Facchetti, resterai per sempre nel mio cuore come in quello di tutti gli interisti e gli sportivi.
Immagine tratta da www.inter.it