Parole Libere

INPS: NON TAGLIAMO LE PENSIONI, TAGLIAMO I DIRIGENTI!


In questi giorni si parla sempre più insistentemente di riforma delle pensioni. Aumento dell’età minima pensionabile, aumento delle pensioni minime, scaloni, mica scaloni ed ancora riforma del TFR, etc.etc.Quello che un profano come me recepisce, in parole povere e schiette, è che le casse dell’INPS sono vuote (o si stanno svuotando molto rapidamente) ed allora si cercano altre fonti per alimentarle.Ecco la riforma del TFR che prevede la “trasformazione” della vecchia liquidazione in fondi pensione integrative gestiti da fondi di categoria, INPS, assicurazioni private.Bene, devo dire che quando leggo la mia busta paga e do uno sguardo alle varie trattenute ho sempre degli aumenti notevoli della pressione sanguigna: perché mi trattengono tutti questi soldi per darmi dei servizi scadenti? E dopo la riforma del TFR ecco che l’aumento di pressione raddoppia: ma come, mi vengono trattenuti dei soldi in busta paga con la motivazione che mi verranno ridati sotto forma di una pensione che però non vedrò mai ed allora mi obbligano a crearmene un’altra sempre con i miei soldi (la liquidazione) che in teoria dovrebbero essere solo accumulati in attesa di tempi peggiori (cambio del posto di lavoro)?? Ma dove vanno a finire tutte le trattenute INPS???? Ecco che alla mia domanda è arriva una parziale risposta:   la Corte dei Conti ha condannato qualche giorno fa Gian Piero Scanu (Margherita), sottosegretario alle Riforme ed Innovazione nella Pubblica Amministrazione dell’attuale Governo. Motivazione?Nel 1999/2000 Scanu, ai tempi dirigente dell’Azienda autonoma soggiorno e turismo di Olbia, venne cooptato (per nomina dell’allora ministro del Lavoro Antonio Bassolino) nel consiglio di amministrazione dell’Inps. Il nuovo consigliere richiese quindi una serie di rimborsi spese per lui e per altri suoi colleghi per le trasferte dalla Sardegna a Roma e viceversa per una cifra pari a 126.529.533 lire. Peccato che quei rimborsi non gli fossero dovuti…. Insieme a Scanu sono state condannate altre 10 persone che dovranno rimborsare complessivamente 50.000 euro. E’ stato infatti applicato uno “sconto” rispetto ai 63.000 euro richiesti in primo grado perché il comportamento non è stato ritenuto improntato a “grave colpa e scriteriatezza”, le motivazioni del Cda non erano del tutto chiare etc. etc.Sta di fatto che la condanna c’è stata e la richiesta di rimborso pure. Ecco un esempio di che fine fanno i soldi che mi vengo trattenuti tutti i mesi in busta paga…. Al posto di tagliare le pensioni ed i TFR non potrebbero “tagliare” certi dirigenti disonesti, magari evitando di metterli a fare i sottosegretari e simili?