Ieri il blitz delle forze dell’ordine ha sgominato nuove cellule di seconda posizione BR nel nord Italia. Arrestate 15 persone, ritrovate armi, piani per colpire Eni, Berlusconi, Mediaset, il quotidiano Libero (Vittorio non farti intimidire), alcune importanti personalità come il Prof. Ichino. Gli arrestati si sono professati “prigionieri politici” come se far saltare edifici ed accoppare persone sia un modo di fare politica. C’è qualcosa che non va se ancora oggi ci sono gruppi di insurrezionalisti pronti alla guerra armata ricalcando ideali e slogan vecchi di decenni, marxisti leninisti, comunisti, anarchici ed affini pronti a riunirsi sotto la stella a 5 punte delle BR. Come è possibile? Difficile realizzare come dei giovani del 21° secolo possano essere complici della rievocazione di sanguinari spettri del passato. La cosa più inquietante è che ben 8 arrestati facevano parte della CGL, erano iscritti al sindacato ed un paio facevano parte del consiglio direttivo della FIOM. Avevano come obbiettivo la creazione di cellule rivoluzionarie in ogni fabbrica. Il sindacato quindi come rete di infiltrazione, come mezzo di reclutamento di potenziali terroristi attraverso fogli clandestini e propaganda. Se chi dovrebbe tutelare i lavoratori approfitta del proprio ruolo per organizzare la lotta armata contro lo Stato c’è qualcosa che non va… Ma c’è qualcosa che non va anche nelle parole di alcuni esponenti di spicco della sinistra massimalista, da Caruso a Ferrando poche condanne, più che altro accuse velate, preoccupazioni ed insinuazioni che il blitz sia in realtà un pretesto per boicottare la manifestazione di sabato prossimo a Vicenza.No, così non va, finché non ci saranno prese di posizione nette nei confronti di chi rifiuta il confronto democratico in nome della lotta armata da parte di quei movimenti politici più estremi (alcuni dei quali oggi al governo), non ci sono speranze che certe episodi non si ripetano più, se la politica dell’odio messa in atto verso gli avversari (che siano politici, giornali, televisioni, luminari) non viene accantonata ci sarà sempre la convinzione che la soluzione sia l’eliminazione fisica dell’altra parte.No, così proprio non va…
COSI' NON VA
Ieri il blitz delle forze dell’ordine ha sgominato nuove cellule di seconda posizione BR nel nord Italia. Arrestate 15 persone, ritrovate armi, piani per colpire Eni, Berlusconi, Mediaset, il quotidiano Libero (Vittorio non farti intimidire), alcune importanti personalità come il Prof. Ichino. Gli arrestati si sono professati “prigionieri politici” come se far saltare edifici ed accoppare persone sia un modo di fare politica. C’è qualcosa che non va se ancora oggi ci sono gruppi di insurrezionalisti pronti alla guerra armata ricalcando ideali e slogan vecchi di decenni, marxisti leninisti, comunisti, anarchici ed affini pronti a riunirsi sotto la stella a 5 punte delle BR. Come è possibile? Difficile realizzare come dei giovani del 21° secolo possano essere complici della rievocazione di sanguinari spettri del passato. La cosa più inquietante è che ben 8 arrestati facevano parte della CGL, erano iscritti al sindacato ed un paio facevano parte del consiglio direttivo della FIOM. Avevano come obbiettivo la creazione di cellule rivoluzionarie in ogni fabbrica. Il sindacato quindi come rete di infiltrazione, come mezzo di reclutamento di potenziali terroristi attraverso fogli clandestini e propaganda. Se chi dovrebbe tutelare i lavoratori approfitta del proprio ruolo per organizzare la lotta armata contro lo Stato c’è qualcosa che non va… Ma c’è qualcosa che non va anche nelle parole di alcuni esponenti di spicco della sinistra massimalista, da Caruso a Ferrando poche condanne, più che altro accuse velate, preoccupazioni ed insinuazioni che il blitz sia in realtà un pretesto per boicottare la manifestazione di sabato prossimo a Vicenza.No, così non va, finché non ci saranno prese di posizione nette nei confronti di chi rifiuta il confronto democratico in nome della lotta armata da parte di quei movimenti politici più estremi (alcuni dei quali oggi al governo), non ci sono speranze che certe episodi non si ripetano più, se la politica dell’odio messa in atto verso gli avversari (che siano politici, giornali, televisioni, luminari) non viene accantonata ci sarà sempre la convinzione che la soluzione sia l’eliminazione fisica dell’altra parte.No, così proprio non va…