Parole Libere

L’AGONIA CONTINUA: NAPOLITANO DAGLI L’EUTANASIA


Erano tutti esultanti ieri sera dopo il voto favorevole al rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero. Soprattutto loro, i Prodi boys, che parlavano di vittoria, di svolta, di Berlusconi nella polvere e mortadella sulle stelle. Questa iniezione di adrenalina nell’ormai agonizzante governo prodiano si chiama Udc o meglio Pierferdinando Casini che, scegliendo di appoggiare il governo e soprattutto di comportarsi diversamente dal resto dell’opposizione, ha dato nuova verve a Prodi dandogli modo di trasformare una sconfitta in una vittoria.Perché il leader centrista abbia deciso di autodistruggersi politicamente lo ignoro. L’ex presidente della camera vaga elemosinando appoggi centristi ovunque (ultima una richiesta a Rutelli in diretta TV) senza raccogliere altro che “picche”. La sua popolarità tra l’elettorato di centrodestra crolla ogni giorno di più ed il “grande centro” tanto sognato è una mera utopia. La speranza di Casini è quella di riportare la situazione politica a quella della prima repubblica, ad un proporzionale puro dove tutti diventando determinanti, dove anche il più insignificante partito può “offrire” i propri voti in cambio di questo o quello. Sinceramente questo ritorno al passato proprio non mi piace, anzi mi fa rabbrividire. Ma non penso che in molti italiani la pensino diversamente da me quindi alla prossima tornata elettorale l’Udc pagherà un conto salato in termini di voti favorevoli.Tornando invece a sinistra penso che i vari Prodi, Rutelli, D’Alema, Giordano, Diliberto e c. abbiano ben poco da esultare. Il governo non è autosufficiente, lo dimostrano i 155 voti raccolti dai senatori eletti nelle file della maggioranza contro i 158 richiesti. Certo alla fine i voti a favore sono stati ben 180, ma 5 erano dei soliti senatori a vita e 20 dai casinisti dell’Udc. In teoria, se esistesse un minimo di coerenza e di realismo nella politica italiana, Prodi dovrebbe prendere atto che la maggioranza in politica estera non c’è e rassegnare nuovamente le dimissioni, Napolitano, considerato che la maggioranza non è autosufficiente, dovrebbe sciogliere le camere. In realtà non è così, Prodi parla di vittoria e svolta a suo favore, gli altri rossi dicono che il voto con l’appoggio dei senatori a vita è legittimo. Per carità, il regolamento parlamentare parla chiaro, tutti i senatori hanno lo stesso diritto di voto a prescindere se siano stati eletti o meno, però è un dato di fatto che le promesse fatte qualche settimana fa non sono state mantenute. Il governo non ha la maggioranza politica in parlamento, ha una maggioranza variabile, numerica senza dubbio, una volta appoggiata dal Follini o dal Casini di turno, sempre spalleggiata dai senatori a vita. Ma come è possibile che gente come Turigliatto e Rossi abbiano votato la nuova fiducia al governo salvo poi votare di nuovo contro ieri? E come fanno poi personaggi appartenenti alla presunta maggioranza a parlare di vittoria, di sconfitta berlusconiana, si svolta politica, quando non riescono nemmeno sopravvivere senza l’aiuto di elementi esterni alla maggioranza? Inconcepibile. Se mi mettessi poi nei panni di un elettore di sinistra mi verrebbe la nausea a vedere politici che fino a ieri sfilavano per la pace e contro le missioni in Afghanistan oggi rifinanziare le stesse portando come unica ragione quella di non far cadere il governo e quindi rimanere al potere (vedi Franca Rame).Se il Presidente della Repubblica fosse effettivamente garante dell’Italia e gli italiani, avendo lui stesso posto come condizione per la sopravvivenza del governo l’autosufficienza del governo sia alla Camera che al Senato, oggi dovrebbe convocare Prodi e sciogliere le camere indipendentemente dal fatto che i leader della Cdl ed il casinista vadano al colle a richiedere le dimissioni del mortadella.Con tutta probabilità questo non succederà e continuerà questa vergognosa agonia senza fine.Come ha dichiarato Berlusconi a commento del voto di ieri "Un governo che non ha una vera maggioranza, che non è autosufficiente, non è legittimato". Non posso che essere d’accordo con lui.