SecondaStellaADestra

papa Wojtyla


volevo lasciare un pensiero per colui che per me fu un grande, grandissimo uomo.papa Wojtyla mi emozionava. soprattutto mi colpiva la sua umanità, nel senso di essere vero uomo, mostrava a tutti il sua natura umana nel modo più trasparente. non sopprimeva il suo carattere, non nascondeva le sue emozioni, soprattutto per i piccoli gesti, non celava il sorriso, o infine le sofferenze. ha sempre mostrato se stesso come uomo vero. il mio ricordo è quasi solo dell'ultima parte del suo pontificato, per il resto ho solo il vago un ricordo di bambino. ma forse è proprio quest'ultima parte vissuta nella sofferenza la parte più significativa e che ci è più cara.ho a cuore quest'uomo per ciò che ha condiviso con mia madre, la malattia, il parkinson. la lunga malattia, logorante, terribile, e che poco a poco ti toglie anche la dignità di essere un uomo. papa Wojtyla ha portato la sua croce per tanti anni, con una dignità incredibile. che emozioni vederlo combattere contro malattia, vederlo voler a tutti i costi pronunciare parole o esprimere gesti di speranza. per chi come me ha potuto vedere quotidianamente il decorso della malattia, sa bene come quei gesti erano l'espressione di una forza infinita.mi dispiacio vivamente di non essere mai andato in pellegrinaggio a Roma, di non essere mai stato lì, tra i fedeli o con i ragazzi della parrocchia, di non averlo mai potuto vedere dal vivo, anche da lontano. ma lo seguivo sempre perchè mi emozionava moltissimo, sapevo bene tutto, sapevo come e quando sarebbe finita, sapevo e ho pregato per lui.grazie papa Wojtyla.