Granello di sabbia

Post N° 24


Vivo questi giorni come in uno stato febbrile. è come se le situazioni, le esperienze, le persone mi entrassero da tutti i pori disordinatamente e io ne fossi sommerso senza il tempo di percepire, di organizzare, di reagire. come un'invasione di scarafaggi, come se duecento persone mi entrassero in casa da tutte le finestre e si mettessero a spostarmi i mobili e confondermi le stanze, gli spazi. e io lì, imbambolato, incapace di stare dietro a tutto, fermo a guardarmi un dito che mi sanguina. il tempo vola i problemi mi girano intorno senza che io riesca ad acchiapparne uno e tirargli il collo.poi la notte me li ritrovo negli incubi più strani, mescolati tra di loro come animali diversi a comporre esseri mostruosi, grotteschi. pure il romanzo che sto leggendo ora è paranoico e mi lascia immagini e sensazioni sgradevoli, fastidiose.eppure, mentre coscientemente mi guardo allo specchio e mi rendo conto della mia piccolezza, allo stesso tempo mi accorgo di sentirmi più vivo, più autocosciente - più consistente. quanto più provo dolore, quanto più mi odio per tutti i miei limiti, le mie paure, i miei problemi - tanto più mi amo per sentirmi me stesso, con la capacità di sognare, di sperare, di continuare a marciare, un passo dietro l'altro, confuso e febbricitante, attraverso il mio deserto, verso una vetta più elevata laggiù all'orizzonte.